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1985-2000: 15 anni di storia
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1985-2000: 15 anni di storia
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La Croce Bianca, sezione di Binasco, ricorda e riflette attraverso le voci di chi ha iniziato questa lunga "avventura".
"Il tempo vola", recita un famoso detto. E' vero, il tempo passa velocemente, avvolge e supera ogni nostra esperienza. Questo, però, non deve indurci a cadere nel tragico errore di "dimenticare", privando la comunità di un patrimonio di fede e di esperienze. Ecco, in sintesi, il motivo di questa "tavola rotonda" che intende raccontare alcune significative riflessioni: Mario Manzolini, Daniele Facchi, Franco Ferrario rappresentano la "spinta propulsiva" che ha permesso alla Croce Bianca, con l'aiuto dell'intera cittadinanza, di "decollare", inserendosi, con il suo prezioso servizio, nella vita del paese.
Ecco la prima domanda:"Per quali motivi avete scelto la Croce
Bianca"?
Mario
"Forse nessuno è informato che prima di realizzare il "progetto Croce Bianca" a Binasco, giunsero due proposte di organizzare il pronto soccorso nella zona. Quando, con la Banca degli occhi di Pavia, l'AIDO di Binasco "inventò il servizio trasporto cornee per il trapianto, la notizia si diffuse e così fui interpellato per valutare l'opportunità di organizzare un servizio di PRONTO SOCCORSO. Fondi e ambulanza sarebbero subito stati messi a disposizione (a quel tempo mi occupavo dell'AIDO).
La proposta, anche se allettante, non mi convinse ad intraprendere "l'impresa" poiché non avevo esperienza nel campo specifico e l'AIDO era un grosso impegno che riempiva tutto il mio tempo. In seguito mi fu fatta una seconda proposta analoga da parte di un'Associazione milanese di pronto soccorso; anche in questo caso decisi di soprassedere.
Finalmente, nel 1985, un gruppo di persone mi propose di entrare a far parte del comitato promotore per la costituzione della SEZIONE DI BINASCO della CROCE BIANCA DI MILANO. Ci furono i primi incontri con l'Associazione di Milano che si presentò con tutta l'organizzazione, la professionalità e la concreta volontà di aiutarci nell'impresa e, come "valore aggiunto", l'ispirazione cattolica del sodalizio.
Tutto questo, unito all'azione d'aiuto concreto della Cassa Rurale di Binasco, ci convinse ad iniziare l'impresa scegliendo la CROCE BIANCA".
Daniele
"Ho fatto domanda in CROCE BIANCA NEL SETTEMBRE DEL 1972; allora ero nell'AGESCI, l'Associazione scout cattolica. Ad un certo punto del cammino associativo il giovane deve scegliere un'attività di servizio. In Croce Bianca c'erano già alcuni scouts e quindi, abitando anche vicino alla Sezione Centro, ho iniziato questa esperienza. Sono sempre riuscito a vivere l'Associazione ricordando la motivazione che mi ci aveva portato: il servizio.
Se ci ricordassimo sempre che siamo in associazione per 'servire", forse ci sarebbe qualche "problemuccio" in meno; dovremmo sempre ricordare che a noi viene chiesto del tempo, ma non possiamo scegliere che cosa fare in questo tempo, lasciamo a chi di dovere organizzare l'operatività. Ho sempre sostenuto che l'Associazione marcerà a gonfie vele quando tutti faranno il loro dovere. E' rimasta significativa un'affermazione di Marco Marchioni in un'assemblea di parecchi anni fa: "Alla nostra Associazione manca il cuore!".
Franco
"Un ricordo particolare lo devo a mio padre: è stato lui a svegliare in me il desiderio di "fare qualcosa per gli altri", con queste parole: "Se devi fare del bene alle persone, fallo quando sono in vita". Da qui la voglia di aiutare il Prossimo. Quando chiesi a mio cugino, Vigile del Fuoco, un consiglio concreto, la risposta fu: "Caro Franco, le Associazioni pulite si contano sul palmo di una mano". Allora io scelsi la CROCE BIANCA, dove ancora oggi una parte
del mio cuore pulsa per lei".
Seconda domanda: "C'è un ricordo particolare che ha segnato il tuo ingresso in CROCE BIANCA"?
Mario
"I ricordi riferiti agli inizi della storia della CROCE BIANCA a Binasco sono infiniti: dall'entusiasmo che animava i "nuovi" volontari in azione, alla fattiva collaborazione degli esperti militi ed istruttori della sezione Milano Centro e Melegnano; dal grosso problema di essere costretti ad avere la sede a Pieve Emanuele alla realizzazione del sogno d'essere presenti concretamente in Binasco con la nuova sede messa a disposizione dalla locale Cassa Rurale. Consentitemi un ricordo personale molto bello: il sodalizio di collaborazione con l'amico Daniele.
Daniele, arrivato a Binasco come "consulente esperto", si dimostrò professionalmente qualificato, ma soprattutto dedicò, da subito, entusiasmo e tantissimo tempo. Gli incontri, i confronti e gli "scontri vivacissimi", che hanno caratterizzato il nostro lavorare insieme, fanno parte della storia locale. Non ci siamo mai risparmiati nelle discussioni e, quando non si era d'accordo, si continuava fino a capirci; l'utilità sociale del servizio era troppo importante e i problemi erano infiniti; tutto doveva essere valutato e scrupolosamente analizzato prima di passare all'azione.
Più si discuteva, non di rado con opposte idee e più crescevano stima e legame d'amicizia tra noi. Eravamo convinti che ognuno di noi, sul proprio binario, pensava a "costruire bene" e così nascevano gli scambi tra un binario e l'altro e la nostra complementarietà cresceva di giorno in giorno. La CROCE BIANCA a Binasco senza Daniele avrebbe faticato ancora di più a crescere. L'amicizia con Daniele rimane per me il più bel ricordo".
Daniele
"Ogni tanto uso fermarmi e guardare indietro il cammino percorso, per rivedere sia le cose belle sia quelle brutte; in queste retrospettive la CROCE BIANCA ha un notevole spazio per la quantità di tempo dedicato e per l'intensità dell'impegno. Le esperienze vissute hanno modificato il mio modo di affrontare la quotidianità, cambiando anche il metro di valutazione di che cosa sia importante. I 12 anni a Milano e i 15 a Binasco sono pieni di ricordi, ovviamente quelli più intensi sono legati a momenti ed esperienze vissute in servizio; potrei rammentare decine di situazioni che hanno lasciato il segno, ma c'è un episodio che mi ha particolarmente colpito.
Si tratta di un servizio di per sè banale: il trasporto di una anziana signora, paralizzata non da molto, dal domicilio al luogo di villeggiatura in montagna; questa donna viveva sola ed aveva i figli lontani, ci ha raccontato vari episodi della sua vita e debbo dire che di difficoltà ne aveva avute, ciò nonostante viveva fiduciosa, allegra, ed andava a far compagnia ad una sua amica immobilizzata a letto. Lei, che avrebbe dovuto essere quella assistita e "consolata", si era trovata a rincuorare noi giovani, facendoci scoprire che la vita è comunque bella e merita che le dedichiamo il meglio possibile di noi stessi; non conta quanto sia in assoluto, ma conta quanto è per noi. Non la dimenticherò mai, era riuscita a dare a me e ai miei colleghi una ventata di fiducia e speranza che ha lasciato il segno".
Franco
"Certamente un particolare ricordo va ai mitici "BIANCA DAY": erano giorni in cui, d'accordo con volontari e le varie Sezioni, ci si organizzava per prestare servizio, per l'intera
giornata,a Milano. L'intera Città era "controllata" dalla CROCE BIANCA".
Terza, e ultima domanda: "Come vedi il futuro della CROCE BIANCA"?
Mario
"L'evoluzione del Pronto Soccorso ha imposto nuovi standard di servizio e l'orientamento sarà un continuo miglioramento ed ottimizzazione logistica del servizio di Pronto Intervento nel Primo Soccorso.
Personalmente auspico che la CROCE BIANCA di Binasco sia sempre all'altezza adeguandosi, di volta in volta, agli standard richiesti per prestare adeguata assistenza. Che l'assistenza non sia soltanto il risultato di professionalità, organizzazione ed efficientismo (qualità che auguro di mantenere e perfezionare di giorno in giorno), ma in CROCE BIANCA si possa sempre identificare un rapporto umano che, partendo da attrezzature, mezzi e requisiti tecnico professionali adeguati, ci sia l'umanità e la coscienza di "trattare" delle persone che in quei momenti hanno estrema necessità di sentirsi protette, assistite amorevolmente e con il massimo rispetto.
Il motto è "Ama il prossimo tuo come te stesso". Basterebbe che ogni volontario, prima del turno, pensasse alla semplicità e grandezza di questa frase e s'impegnasse tutti i giorni a cercare di capirne e vivere il significato, nonostante le difficoltà dei nostri tempi. Si legge nelle Sacre Scritture: "La Carità è luce che riflette in te il volto del Signore".
Daniele
"Questo è quello che vorrei per il futuro della CROCE BIANCA, che i volontari mettano in gioco il loro cuore evitando la formazione di gruppi e a volte polemiche futili; abbiamo un grosso potenziale, apriamo il tappo del contenitore e facciamolo esplodere; cerchiamo di confrontarci all'interno dell'Associazione e non dimentichiamo mai che quello che deve guidarci è lo spirito di servizio.
Man mano che passano gli anni, diventa sempre più difficile fare il volontariato, in quanto le tecniche richiedono una maggior professionalità e manualità, quindi maggior tempo da dedicare. Chiedo al territorio e alle sue istituzioni di aiutarci a proseguire in questo lavoro standoci vicino sicuramente con sostegni economici, ma soprattutto facendo sentire il calore di tanti amici. Troppo volte si colgono critiche sulla presenza o no dell'ambulanza,necessita sapere che non basta avere un mezzo per fare soccorso, la cosa più importante sono i volontari, se pensiamo che il periodo di formazione dura minimo dai due ai tre anni, capiamo quanto "vale" un volontario".
Franco
"Spero che non ci sia mai, da parte di tutti noi, la parola "fine", che ci sia sempre la voglia di costruire. Che questa "costruzione" sia fatta su basi solide, con materiale "antisismico": qualunque cosa accada, i volontari, come robuste travi, non "mollino" mai".
Per concludere affido all'attuale presidente, Giorgio Cinquanta, l'incarico di tracciare un "bilancio di previsione".
"Attualmente la CROCE BIANCA opera prevalentemente nel campo del Pronto Intervento Sanitario. Ciò è reso possibile grazie all'impegno diretto dei volontari e al sostegno morale ed economico della cittadinanza. Nel futuro vedo la nostra Associazione sempre più impegnata nel sociale: dal trasporto infermi all'assistenza degli anziani, al telesoccorso... La CROCE BIANCA sarà così più vicina agli abitanti del suo Territorio, anche con iniziative più "umili", ma sicuramente indispensabili nella quotidianità della vita di chi è solo, malato, anziano".
La CROCE BIANCA -lo avrete di certo capito- è costituita da persone che, al di là di ogni interesse personale, hanno dedicato e dedicano tempo e risorse al servizio del Prossimo. Cara CROCE BIANCA, supera ogni difficoltà, attiva e coinvolgi i giovani, continua il tuo servizio, affinché ci sia sempre un tuo mezzo pronto ad intervenire, nello spirito più autentico del tuo motto: "Ama il prossimo tuo come te stesso".
Servizio a cura di Sergio Redaelli
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