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Mi fosse dato avere una leggiadra
forma virile, allora i miei sospiri
potrebbero trovare rapido eco
nell'eburnea conchiglia del tuo orecchio,
giungendo fino al tuo cuore gentile;
mi armerebbe all'impresa la passione;
ma ahimè non sono un cavaliere il cui
nemico muoia, né corazza splende
sul mio petto rigonfio, né io sono
un felice pastore della valle,
le cui labbra tremarono per gli occhi
d'una fanciulla; e tuttavia io debbo
vaneggiare per te, chiamarti dolce,
assai più dolce tu delle melate
rose dell'Ibla, intrise di rugiada
ricca fino all'ebrezza. Assaporare
voglio quella rugiada; essa è soave
per me, e quando la luna discopre
il suo pallido viso, voglio coglierne
con magici rituali ed incantesimi. John KEATS | | | | |
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