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| | | Addio ... Commenta Vedi tutti gli argomenti
Addio monti sorgenti dall’acque, ed elevate al cielo;
cime ineguali, note a chi è cresciuto tra voi,
e impresse nella sua mente,
non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi familiari;
torrenti, de’ quali distingue lo scroscio,
come il suono delle voci domestiche;
ville sparse e biancheggianti sul pendio,
come branchi di pecore pascenti;.. addio!
Quanto è tristo il passo di chi,
cresciuto tra voi, se ne allontana!
Alla fantasia di quello stesso
che se ne parte volontariamente,
tratto dalla speranza di fare altrove fortuna,
si disabbelliscono, in quel momento
i sogni della ricchezza;
egli si meraviglia d’essersi potuto risolvere,
e tornerebbe allora indietro,
se non pensasse che, un giorno,
tornerà dovizioso.
Quanto più s’avanza nel piano,
il suo occhio si ritira,
disgustato e stanco, da quell’ampiezza uniforme;
l’aria gli par gravosa e morta;
s’inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose;
le case aggiunte a case,
le strade che sboccano nelle strade, pare che levino il respiro;
e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa,
con desiderio inquieto, al campicello del suo paese,
alla casuccia a cui ha già messi gli occhi addosso, da gran tempo,
e che comprerà, tornado ricco a’ suoi monti.
- verso il 1800 o su di li - Manzoni Alessandro | | | | |
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