Episodio 9 - " La zona delle colline pazze"
 

Una volta ripresosi, Bon si precipitò a svegliare Coyote.

- Cos’ è !? Che mi è caduto addosso….un totem gigante ?
- Adesso non c’ è tempo, dobbiamo inseguire il Cinese.

Dato che erano malconci, scavalcarono a fatica il muro di cinta, lanciando urla di dolore. Seguirono le tracce di sangue lasciate dal piccolo orientale e poco più avanti lo videro che saliva su un autobus. Bloccarono un taxi, che guarda caso era guidato da una bellissima donna. Bon si rivolse con fare deciso alla conducente :

- Segua quel…..

Coyote però, non gli lasciò finire la frase.

- Ehi raggio di sole….come ti chiami ?
- Segua quel….

Ritentò Bon invano.

- I tuoi occhi guardano lontano…..

Bon infuriato spinse il Sergente sui sedili posteriori.

- Ma falla finita, mezzo indiano ! E’ così che lavori !?
- No, lo lasci…..

Disse la taxista.

- E’ così dolce…..
- Segua quell’ autobus e basta !

La donna pigiò sull’ acceleratore e intanto sussurrò :

- Antipatico….

Intanto Bon, guardava in cagnesco Coyote, il quale gli sorrise ingenuamente e gli disse :

- Mi sono innamorato….
- Ha ha ha….

Improvvisamente il taxi frenò bruscamente.

- SCREEEK

La ragazza si voltò verso i due dicendo decisa :

- Io lì non ci vado !

Bon non capiva.

- Ehi bella, fai dell’ ostruzionismo ?
- Da qui in poi inizia la” zona delle colline pazze” e….io non ci entro….
- Ma se ci è appena entrato un autobus di linea !
- Per forza, l’ autista lo conosco….è di questa zona….

Infatti, come per sottolineare le parole appena pronunciate dalla donna, l’ autobus si sollevò su due ruote e continuò così la sua marcia, fino a scomparire dietro ad una collina. Alla vista di ciò, Bon non ebbe esitazioni e disse :

- Proseguiamo a piedi….

Prima di lasciare Coyote, la donna gli diede il suo indirizzo. IL Sergente ricambiò e le donò un vecchio medaglione raffigurante il mitico “ Toro seduto “.
IL taxi si allontanò, lasciando ai due l’ impresa di una lunga camminata. Dopo circa un’ ora di fatica e di desolazione, i nostri due eroi incontrarono un contadino, intento a tagliare l’ erba con una grossa falce. Bon gli si rivolse col fiatone.

- Scusi, ha per caso visto passare un autobus ?
- Sì….sì….

Rispose docilmente il contadino, asciugandosi la fronte dal sudore.

- Ne è passato uno ieri….
- Come ieri !?
- Se vi va bene è così…..se no andatevene…..oppure aiutatemi a tagliare l’erba….

Bon e Coyote si scambiarono un occhiata sospettosa.

- Va beh…allora grazie…
- Arrivederci.

Aggiunse Coyote.

- E ve ne andate così !?
- Perché ? C’ è qualche problema ?

Chiese spazientito Coyote.

- Sì, un problema c’ è……è che sono pazzoooooo !!!!

Filò dietro ai due, facendo roteare in aria la grossa falce.

- Mamma mia !

Urlò Bon mentre fuggiva disperato e terrorizzato.
Forse la leggenda delle “ colline pazze “ non era del tutto falsa. Riuscirono a salvarsi per miracolo tuffandosi in un torrente, dal quale ne uscirono gelati e malconci, dopo ben due ore di discesa.

- Sono congelato !

Disse Bon strizzando il cappello.

- Non ho mai preso così tante botte in vita mia !

Aggiunse Coyote massaggiandosi dappertutto. 
Mentre si stavano riprendendo tranquilli, si videro all’ improvviso arrivare addosso una grossa rete da pesca.

- Presi !

Esclamò uno strano tipo vestito da pescatore.
Bon estrasse la sua 38 ma…..dalle canne sbucarono dei guizzanti “ pesci sughero “.

- La pistola è inutilizzabile, è completamente bagnata.
- Servirebbe più uno psichiatra che un’ arma…..

Gli suggerì coyote.

- Non avevo mai preso dei pesci così grandi….di che razza siete ?

Coyote esplose come una furia impazzita. Fece a brandelli la rete e si scaraventò sul minuscolo pescatore pazzo.

- Ah ! Uno squalo !

Urlò il pescatore, mentre per difendersi lanciava in faccia a Coyote una manciata di vermi.

- Tieni mangia !
- Spuah ! Che schifo !

Coyote lasciò la presa e si rituffò nel fiume per lavarsi. Bon raccolse allora una grossa pietra e con essa minacciò il pescatore.

- Se non te ne vai subito, te la spiaccico sul muso !
- Vedo che usa le mani….allora è un uomo…
- Certo che sono un uomo, maledetto pazzo ! Guarda come hai conciato il mio amico !

Intanto Coyote, si era ripulito e si stava avvicinando.

- Ti son piaciuti i miei vermi ?
Chiese allegramente il pescatore.
Coyote sollevò allora un enorme masso.

- Ti riduco come una sogliola !

Il pescatore fuggì via, cantando la famosa canzone “ fiumi volanti “ di Perry Grant.
Coyote rigettò l’ enorme masso nel fiume e gli schizzi bagnarono completamente Bon.

- Sono stufo di questa storia !

Urlò il Sergente.

- Anch’ io…..

Gli fece eco Bon, mentre strizzava per l’ ennesima volta il cappello.
Ripresero il cammino, illuminati dall’ ultimo debole sole di quella giornata.
Ormai erano esausti e sperduti in quella specie di manicomio a cielo aperto.
Dopo una delle tante curve, videro in lontananza la sagoma di un castello, arroccato sulla guglia di un alta collina.

- Macula è là….ne sono sicuro….

Scandì deciso Bon.

- Ma Billy…..saranno almeno dieci chilometri…
- Abbiamo tempo tutta notte….

I due proseguirono e Coyote seguiva Bon trascinandosi come uno zombie dalle pile scariche. Dopo un’ altra ora e mezza di faticosa camminata, arrivarono al castello ormai a notte fonda. Avevano le scarpe ridotte a brandelli e camminavano appoggiandosi l’ uno all’ altro.

- Mi rifiuto di continuare a vivere….

Stava ripetendo da circa un quarto d’ ora Coyote.

- Se lo ripeti ancora ti sparo !

Gli rispose isterico Bon.

- Lo so già che adesso busseremo al portone del castello e non troveremo nessuno…
- Non “ gufare “ ! Taci Sergente !

In quel mentre un grosso gufo, gli svolazzò davanti facendoli cadere entrambi.

- Aaaahh !!

Urlarono.

Appena toccato il suolo, subito Coyote si addormentò. Bon invece, proprio in quel momento riuscì a vedere nitidamente il Cinese varcare la soglia del castello.

- Svegliati….svegliati…..ho visto il Cinese !
- Ronf…augh….ronf….augh…

Gli rispose Coyote russando nel tipico modo Navajos.

- Per la miseria, ti svegli o no !

Urlò Bon, rifilandogli un calcio negli stinchi.

- Ahi !

Urlò Coyote, risollevandosi barcollante.

I due si portarono sotto le mura del castello e in quell’ istante un violento fulmine illuminò la sinistra e lugubre costruzione.

- Aaahh !!

Urlò terrorizzato il Sergente, che di colpo ritrovò tutte le sue energie e si mise a fuggire come un disperato. Bon si ritrovò solo e allibito.

- Ma dove vai !?

Gli urlò.

- Non lo sooooo !!!!

E si perse tra le colline pazze. Bon si prodigò per alcuni minuti nel tentativo di aprire il pesante portone ma questo proprio non cedeva. Eppure aveva visto chiaramente il piccolo Cinese aprire con facilità. Si mise a spingere ancora con più forza ma…..niente da fare. Cercò allora qualche congegno segreto, non trovando però nulla. Si mise allora ad imprecare contro la sfortuna. Dubitò di ciò che aveva visto: forse il Cinese era stato solo un miraggio provocato dalla sua mente esausta.
….Ma ecco arrivare un tenero gattino, che gli passò sui piedi e poi, appoggiando delicatamente una zampina anteriore al massiccio portone, lo aprì con disinvoltura.
Bon non perse altro tempo e si buttò all’ interno. IL portone subito si richiuse dietro di lui, lasciandolo solo e nel buio più completo. Accese allora un fiammifero e vide un provvidenziale candelabro poco distante da lui. Accese le candele ed illuminò il grande salone d’ ingresso. Fece per incamminarsi sulla grande scala principale, quando ironicamente si rivolse ad un’ antica armatura chiedendogli :

- Tu, vecchio guerriero…..sai dirmi dove si nasconde Macula ?
- Cammina sopra la tua testa…..

Rispose enigmaticamente l’ armatura.

- Grazie.

Bon iniziò a salire la scala con rinnovato entusiasmo. Appena fu al piano superiore udì gli strilli di Assuntina. La vide correre verso di lui ed allora si nascose dietro ad una colonna. Anche lei teneva in mano un candelabro acceso e stava fuggendo da qualcosa che le stava svolazzando tra i capelli.

- Lasciami stare maledetto….io non ti amo più….vampiretto di seconda mano…
- Hiiii hiiiii hiiiii

La donna sfrecciò proprio davanti a Bon, il quale vide nitidamente il pipistrello Macula che si aggrappava ai suoi capelli.

- Sono stufa di fuggire !

Disse Assuntina fermandosi bruscamente.

- IL sangue dei Lupara scorre nelle mie vene….e io ti combatterò !

Cercò di colpire il pipistrello col candelabro ma finì con l’ incendiarsi i capelli.

- Hiiiiii hiiiiiii hiiiiiii

Diceva Macula svolazzandole sopra.

- Aaaahhh !!

Gridò Assuntina, che lasciò cadere a terra il candelabro e poi, disperata e accecata dalle fiamme, si lanciò nel vuoto gettandosi dalla finestra della torre, terminando la sua caduta proprio su un carro di fieno, che però prese fuoco bruciandola viva.
Macula si materializzò e subito guardò con gioia giù dalla finestra, per vedere la sua ultima opera.

- Allora ispettore Bon, cosa ne pensa ?

Bon uscì da dietro la colonna con in mano la sua 38 a tripla canna, ormai asciutta e pronta all’ uso.

- Ho letto da qualche parte che i vampiri possono essere uccisi dall’ argento…
- Sciocchezze.
- Meglio per lei, perché nella mia pistola ci sono più di duemila di questi proiettili speciali…..
- Mi complimento con lei ispettore, ha proprio una bella pistola….posso vederla ?
- Ma certo ! Provi l’ impugnatura, senta com’ è leggera….

Macula soppesò con la mano la pistola di Bon e poi gliela restituì.

- Io sono vivo da sempre ma non mi è mai capitato d’ incontrare un avversario leale come lei.
- Pensi che onore allora….farsi arrestare da me.
- Non ci penso nemmeno !

Ed aprì la bocca.

- Mi dispiace veramente tanto, prima o poi però doveva accadere….
La prosciugherò !
- Vediamo questo argento se funziona o no…..

Bon sparò a raffica, distruggendo un paio di colonne e crivellando i muri del salone.
Quando il fumo si diradò, Macula era ancora tranquillo al suo posto.

- Ora tocca a me !

Bon fuggì per le scale, cadendo però malamente. Macula in un attimo gli fu addosso ma proprio quando stava per conficcargli i denti nel collo….

- No morder vampiret locusteres babel !

A quelle parole Macula restò come paralizzato. Jamaican Pyrss strava ritto come un imperatore Romano sulla porta d’ ingresso. Accanto a lui stavano Petrescu e Coyote, che aveva la lingua fuori, la bava alla bocca e le scarpe fumanti.
Il Sergente stramazzò a terra sfinito, mentre Pyrss si avvicinava al vampiro citando frasi in Babilonese e Latino della prima dinastia dei Cesari, dal significato oscuro.
Ad ogni frase il vampiro perdeva sempre più vigore, fino a sedersi su un gradino avvilito e in balia del suo potente avversario. Bon abbracciò Pyrss.

- Adesso è lei che mi ha salvato la vita.
- Non ringrazi me ma il buon Serg.Coyote, che ci ha condotti qui.
- Perché non si è portato dietro anche Bonner coi rinforzi ?
- Lo abbiamo depistato, io devo lavorare tranquillo. Sta circondando inutilmente villa Lupara, credendo che dentro ci sia Macula.
- E adesso di Macula che ne facciamo ?

Chiese ancora Bon.

- Lui è completamente in mio potere ! Volendo potrei anche distruggerlo !

Bon e Petrescu non poterono che applaudire quelle parole. IL vecchio poi aggiunse:

- E’ finalmente il trionfo della scienza sul male !
- Ma non era del bene sul male ?

Puntualizzò Bon.

Mentre i tre erano distratti, Macula inaspettatamente si lanciò come una belva infuriata su Pyrss. I suoi denti erano a pochi centimetri dal collo del Dottore ma Bon tenendolo per il collo gli impediva di avanzare. Purtroppo però, la forza del vampiro era nettamente superiore: altro che indebolito e soggiogato…..Anche Pyrss si opponeva e contemplando il suo cronometro disse :

- In queste condizioni mi rimane un’ autonomia di trenta secondi e tre decimi pieni…
….ma non di più…Bisognerà che si attui qualche diversivo….

Infatti intervenne Petrescu, che aveva frequentato Macula per diverso tempo e conosceva alcuni suoi punti deboli, come per esempio il fatto che soffriva il solletico. Iniziò quindi a solleticarlo sotto le ascelle e sui fianchi. IL vampiro iniziò a ridere e a divincolarsi, fino ad urlare :

- Basta, il solletico mi fa impazzire !

Stramazzò esausto. Pyrss si rialzò controllando il suo cronometro.

- Bel lavoro. Ci rimaneva ancora un capitale di tempo, quantificabile in circa venti secondi e due decimi…..sempre pieni….

Bon esplose.

- Basta con questo cronometro !

Strappò il cronometro dalle mani del Dottore e se lo ingoiò.

- SGNAM !

Petrescu e Pyrss si guardarono in faccia allibiti.

- Lei è un pazzo mangiatore di tempo !
- …E lei mi ha deluso Dottore…Meno male che il vampiro era in suo potere eh...
- Adesso vedrete !

Pyrss tirò fuori dalla sua borsa un vecchio libro di medicina e stregoneria.
Lo sfogliò per alcuni istanti e poi sentenziò :

- Non si può fare…
- Come non si può fare !?

Esclamò Petrescu.

- E’ impossibile distruggere questo vampiro…..
- Vede mio caro Petrescu, il nostro Dottore è un ciarlatano !
- Piano…piano…non potremo distruggerlo ma possiamo renderlo innocuo….
- Giusto, tagliamogli ancora i denti !

Propose Petrescu.

- Niente di tutto questo ! La scienza signori…la scienza….

Intanto Macula iniziava a riprendersi.

- Bisogna sbrigarsi.

Disse Bon.

Pyrss iniziò allora a sfogliare velocemente le pagine del libro, finché ad un tratto si fermò esclamando : 

- Ah ! Manca la pagina 2319….
- E allora ?
- Era quella che mi serviva…
- Ma come…..su un libro di oltre quattromila pagine manca proprio quella !?
- E’ proprio su quella pagina che erano poste le modalità dell’ incantesimo che volevo proporvi e che avrebbe reso inoffensivo il vampiro…
- E adesso come si fa !?

Esclamò Bon strappando di mano il libro a Pyrss. Dopo averlo osservato per bene affermò :

- Ma qui….la pagina è stata strappata !
- Ehm…..adesso che medito per bene….mi rammento che potrei averla strappata io stesso…
- Lei è la vergogna dell’ ordine dei medici !

Esclamò Bon.

- Sono d’ accordo con lei….

Si unì Petrescu. 

Macula intanto si era quasi ripreso del tutto.

- IL vampiro si sta riprendendo !

Fece notare impaurito Petrescu.
Bon si avvicino a Macula e lo colpì violentemente col libro sulla testa.

- SBAM !

Il vampiro ritornò in un attimo nel mondo dei sogni.

- Ha visto a cosa è servito il suo libro….

Disse Bon gettando il libro stesso alle sue spalle. Pyrss infuriato si rimboccò le maniche e poi si avvicinò anch’ egli al vampiro.

- Adesso basta ! Ora vi mostrerò di cosa sono capace ! Ora entra in gioco la scienza! Andrò a memoria….

Si fece poi prestare un fiammifero da Bon. Lo accese strofinandolo sulla giacca di Petrescu e poi subito dopo lo spense con le dita.

- Ora sono pronto !

Disse guardando il fiammifero fumante. Fece allineare due sedie a breve distanza fra loro e poi sopra vi posero Macula. Gli tolse le scarpe e poi, con due mollette, anche le vetuste calze, cucite a mano addirittura dal sarto del Re Sole…
Dopodiché staccò una piuma da un fagiano imbalsamato ed iniziò a strofinarla sotto i piedi di Macula, pronunciando al contempo strane parole in Assiro.

- Logo utre piumat fagiana, pipistrellos sol perennis sanguignes….

Dai piedi di Macula iniziò ad alzarsi del fumo.

- Sembra quando mi tolgo le scarpe la sera….

Commentò Bon.

- Per favore silenzio ! E’ pericolosissimo….

Infatti Macula d’ improvviso scattò e con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata si scagliò su Petrescu. Bon però gli sferrò un calcio e lo fece cadere su Coyote, che stava dormendo sul pavimento. Proprio in quel momento Pyrss terminò la sua formula. Sfortunatamente anche Coyote venne coinvolto nell’ incantesimo ed i due mutarono in due pipistrelli praticamente simili.

- Che disgrazia !

Esclamò Petrescu.

- Guardi cos’ ha fatto !

Disse Bon arrabbiatissimo.

- E’ colpa sua, non doveva parlare….

I pipistrelli svolazzarono entrambi sul soffitto. Pyrss spiegò che era a conoscenza di un secondo incantesimo, che però era in grado di riportare alla forma umana solo uno dei due animali e quindi, in caso di errore, Coyote sarebbe stato condannato a rimanere per sempre pipistrello. IL problema era che i due pipistrelli non stavano fermi e quindi essi erano praticamente irriconoscibili.

- Povero Coyote…

Disse Bon dispiaciuto.

- Prima un cumulo di formaggio……adesso un pipistrello…..sono sempre i più buoni a pagare gli sbagli degli incapaci…..
- Niente è perduto amici !

Affermò convinto Pyrss.

- Adesso accenderò il camino.

Pyrss iniziò a sfasciare sedie per procurarsi legna da ardere, mentre Bon e Petrescu assistevano ammutoliti alle follie di quell’ Austriaco treccioluto. Intanto, appena sotto il soffitto, i due volatili stavano ingaggiando un acceso combattimento aereo.

- Hiiiiii hiiiiiii hiiiiiii
- Hiiiiiii Augh hiiiiiiii

Pyrss aveva appena acceso il fuoco, quand’ ecco che uno dei due pipistrelli cadde a terra ferito.

- Quello è Coyote, ne sono sicuro !

Esclamò teneramente Bon mentre si avvicinava per soccorrerlo. Allungò la mano per accarezzarlo ma questi inaspettatamente lo morse.

- Aaahhh !! No…era Macula !

Stava per schiacciarlo col suo stivale ma Pyrss lo fermò.

- Fermo per carità ! Noi non possiamo sapere chi sia veramente quel pipistrello.
- Ma mi ha morsicato !
- Ciò non costituisce una prova. Può avere agito semplicemente per istinto animalesco.
- Animale sarà lei !

Urlò Bon inviperito.

- Assista al mio intelligente sistema empirico per riconoscere il suo amico.
- E cioè ?
- Segnali di fumo…..signori….

Prese una coperta ed iniziò ad invasare di fumo il locale.

- Sto usando il classico linguaggio Navajos, la tribù del Sergente. Ecco….questa è una “ A “…...questa è una “ B “……questa è una virgola….

Bon tirò fuori la sua 38 a tripla canna e la puntò contro il Dottore.

- Adesso basta !

In quel momento, il pipistrello ferito si avvicinò al camino e facendo uso di un’ ala, sfruttò il fumo uscente dallo stesso per rispondere al messaggio del Dottore.

- Sta funzionando !

Urlò di gioia Petrescu.

- Sì…..mi sta dicendo di essere il Serg.Coyote….più altri improperi che è meglio non tradurre….
- E allora cosa aspetta !? Lo trasformi !
- Un momento signori. La scienza ha i suoi ritmi….

Pyrss aspirò un po’ di fumo e poi lo soffiò sul pipistrello. Come per incanto, riapparve il Serg.Coyote, che subito sferrò un potente destro a Pyrss.

- SOCK !

Contemporaneamente Macula attaccò Bon di sorpresa, infilandosi sotto il suo cappello e strappandogli i capelli con le zampine. Fu allora che Petrescu mostrò 
un’ agilità imprevedibile. Raccolse il librone di Jamaican Pyrss da terra e lo spaccò sulla testa di Bon. Così, nel giro di pochi secondi, distesi per terra svenuti c’ erano:
il Dott.Pyrss atterrato da Coyote, il Sergente Coyote di nuovo esausto e ferito, Bon più morto che vivo e il pipistrello Macula semi spiaccicato. Alla fine l’ unico rimasto sano era Petrescu, il quale trovata una robusta gabbia ci ficcò dentro il vampiro.
Quando tutti ebbero ripreso i sensi, anche questa storia sembrò giungere alla fine.
Macula si agitava disperato all’ interno della gabbia ma le robuste sbarre della stessa lo imprigionavano senza scampo.

- In questa storia si sono visti fin troppi morti e feriti…

Commentò Bon.

- E a me ha procurato troppi lividi….

Aggiunse Coyote.

- Ed io non ho più il mio prezioso libro….

Si lamentò Pyrss.
Mentre stavano uscendo, Bon fu preda di un dubbio di quelli proprio grossi….
Tornò a razzo nel salone del castello, ripensando tra sé :

- Ma io ho parlato con un’ armatura…..

Quando fu proprio davanti all’ armatura, alzò la visiera dell’ elmo e….si trovò davanti la faccia tumefatta del Cinese.

- Allora sei qui !
- Macula mi ci ha infilato folte folte….dopo avelmi pestato pel bene….
Ho sentito tutto quello che avete fatto, siete i miei eloi….i miei esempi di vita…Salete la guida della mia povela esistenza…Se mi libelate mi alluelelò nella Polizia…

Bon stavolta era molto diffidente.

- Se vuoi ci segui così.
- Ma questa almatula è pesantissima….
- Questo sarà il modo per espiare le tue colpe e per convincerci della tua buona volontà.

Il gruppetto si avviò. IL giorno dopo alla centrale della Polizia, c’ erano tutti tranne il Cinese. Era rimasto nella “ zona delle coline pazze “, catturato da uno strambo fabbro, che era stato ammaliato dallo splendore di quell’ uomo ferroso, che pareva essere uscito dalla notte dei tempi. Qualche ora dopo Jamaican Pyrss era alla stazione in procinto di partire, con in mano la gabbietta che imprigionava Macula.

- Che ne farà di Macula ? 

Chiese Petrescu.

- Lo porterò allo zoo di Bucarest, dove verrà etichettato come “ vampirus Babilonia antiqua “.

Ci furono abbracci, strette di mano e qualche lacrima d’ addio, dopodiché il capo stazione ordinò :

- In carrozza !

Il Dott.Pyrss salì sul treno, lanciando un ultimo saluto e preoccupandosi di far partire stavolta esattamente il cronometro.

- Ora che Jamaican è partito sento come un vuoto…

Disse malinconicamente Bon.

- Vado anch’ io.

Aggiunse Petrescu.

- Ho un appuntamento a casa del sindaco. E’ rimasto colpito dalle mie doti calcistiche e mi ha voluto affidare la sua squadra giovanile di calcio:
i “ New York Brokkers Junior “…..
- Ah !

Disse Bon sorpreso.

D
opo quel secondo addio, Bon e Coyote raggiunsero Bonner alla semi distrutta villa Lupara. Appena arrivati, Bon fece un rapporto completo al capo della Polizia, il quale si complimentò coi due offrendo loro una fetta di lesso….
…E così un’ altra vicenda si era risolta nel migliore dei modi e….un momento…:
che ne era del Cap.Cooper ? Nessuno aveva più pensato a lui, visto che Bon era stato impegnato anima e corpo da Macula e che la Polizia aveva dovuto impiegare tutte le sue forze per sgominare la gang di Lupara. Subito Billy si precipitò nello scantinato della villa. Quando raggiunse il locale dove Cooper era stato imprigionato, restò di stucco nel vedere che la sedia a cui era stato legato era rovesciata per terra e che il suo adorato distintivo giaceva sul pavimento.
Istintivamente pensò al peggio. Raccolse mesto lo stemma ed andò di sopra.
Quando fu in giardino, illuminato dai raggi di quel sole ormai al tramonto, il distintivo prese a luccicare e sembrò quasi parlare a Bon. Ne era sicuro: Cooper era ancora vivo….là fuori…da qualche parte….La Polizia invece, dopo giorni di accurate ricerche, archiviò il caso concludendo che il buon Cap.Cooper era deceduto eroicamente nell’ esercizio delle sue funzioni. IL corpo non venne mai ritrovato, perché quasi sicuramente era bruciato nell’ incendio. Si programmò un funerale di stato.

- Buffonate !

Pensò tra sé Bon.

- Noi ci rivedremo vecchio mio….non so quando ma ci rivedremo…
Nei giorni successivi, tutti gli uomini di Lupara vennero nuovamente catturati ed arrestati. L’ unico che mancò all’ appello finale fu proprio Nick La Morte.
Si seppe poi che era fuggito nientemeno che con Eva Pavarotta……
Anni dopo sarebbe diventato un eccellente baritono. Le notti che seguirono, Bon le passò a passeggiare per le vie di New York. Non riusciva a dormire. Pensava continuamente a Cooper, era in ansia per Jamaican Pyrss e soprattutto non era del tutto convinto di avere sconfitto definitivamente Macula. A suo parere,
l’ incantesimo di Pyrss era stato troppo superficiale ed improvvisato ed anzi…..addirittura quasi ridicolo….Se ne stava seduto su di un muretto di Central Park, a fumarsi una sigaretta, mentre nelle sua mente si accavallavano tutti questi pensieri. La luna quella notte era grandissima e le stelle parevano tante piccole perle brillanti. Quella forse era la prima notte in cui, nonostante tutto, si sentiva un po’ più tranquillo. S’ incamminò verso casa, ormai deciso a buttarsi alle spalle tutta la vicenda ma…..in quel mentre un’ ombra gigantesca lo avvolse. IL sangue gli si bloccò, quando una mano possente gli si posò pesantemente sulla spalla…..

- E’ lui !

Si girò di scatto, puntando la 38 a tripla canna sul naso di…..Coyote…..

- Che ti prende Billy…..siamo nervosi questa sera ?
- Non fare mai più una cosa del genere…
- Stai ancora pensando a Macula ?

Bon ripose l’ arma.

- Adesso no….ormai sono sicuro che è tutto finito.

…..Ma qualche giorno prima, sul treno Parigi – Vienna.

- Biglietten…preghen…..

Urlava il controllore, che rimase letteralmente inorridito quando, entrato nello scompartimento di Pyrss, lo trovò riverso sul pavimento con un nitido morso sul collo e lo sguardo allucinato. Accanto a lui giaceva la gabbia, distrutta e vuota.
Un vento gelido entrava dal finestrino semi abbassato, accompagnato da alcuni fiocchi neve….

- Che caldo !

Stava dicendo Bon a sé stesso sul balcone di casa sua.
…. E mentre pensava a questo, un uomo…..anzi…..Arnold Tirapugni, volava nel cielo azzurro di quella lontana America, che ancora tante ne doveva vedere, soprattutto da parte di Bon…..


The end

Non perdete la prossima avventura dal titolo:

Le zanzare Polari "