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Long Island. IL faro dello “ scoglio nero “ si ergeva come un sinistro gigante solitario in quella notte tempestosa. Loreine De Paris, stava seduta al fianco di David Mosca, il vecchio ed alcolizzato guardiano del faro, il quale era intento a trafficare con la sua radio a banda larga.
- RRR ZZZ TRRRR
- Ricevo qualcosa……mi spiego ?
Farfugliò.
- Bene. Si accerti che la trasmissione provenga dalla frequenza segreta….e poi inserisca il codice di trasmissione.
Gli sussurrò sensualmente la donna, mentre si aggiustava i suoi splendidi capelli rossi. IL vecchio bevve un sorso e poi si rimise a trafficare sentenziando :
- Ora siete collegati….
Infatti dalla radio uscì una voce metallica.
- Mi sente agente “ Biancaneve “ ?
- Chiaro e forte Mister Corvus.
Rispose con voce vibrante Loreine De Paris.
- I miei informatori mi garantiscono che gli Americani tra due giorni partiranno per l’ Alaska con una spedizione militare : bisogna fermarli.
- Incaricherò monsieur La Barbette.
- Preferirei che se ne occupasse lei in persona, mi sentirei più tranquillo.
A nord dell’ isola di Vittoria sono dislocati i due sommergibili “ Kruska “ dei nostri alleati Sovietici. Io voglio che lei sovrintenda all’ operazione.
- Chi è il comandante ?
- Li comanda il Generale Dimitri Sminkianov…..
- Non mi fido di queste persone.
Disse Loreine preoccupata.
- Niente paura. Hanno investito un capitale per entrare nell’ affare delle zanzare, non possono tirarsi fuori adesso.
- Non mi riferivo alla loro lealtà ma piuttosto alle loro capacità belliche. Mi sono informata sul conto di Sminkianov….e me lo hanno descritto come un depresso cronico e visionario. Dicono che cammina strusciando pesantemente i piedi….
- Sono tutte dicerie. IL Gen.Sminkianov non è più un giovanotto ma è sempre un uomo di grande esperienza militare. Comunque è anche per questo che voglio lei sul campo di battaglia, agente “ Biancaneve “, lei è il meglio.
- La ringrazio Mister Corvus.
- IL suo aereo partirà tra un’ ora dalla solita pista segreta. In volo vi verranno comunicate le rotte che dovranno seguire i due sommergibili, per intercettare in acque sicure il convoglio Americano. Ora faccia quello che deve e…mi raccomando : niente prove.
- Passo e chiudo Mister Corvus.
La radio gracchiò per qualche secondo e poi David Mosca la spense.
- Hi hi hi…..facciamo una festicciola ?
Disse il vecchio rivolto alla splendida Loreine.
Lei gli si avvicinò, lo baciò sulla guancia e poi con un sol colpo gli tagliò la gola….
L’ indomani, il solitario faro non era che un ammasso di rovine fumanti. Qualcuno sostenne che un fulmine lo aveva colpito in pieno durante la burrasca della notte.
Niente si era salvato e per fortuna, per via della tempesta, non vi erano state navi in mare in quell’ inferno notturno. La tragedia era stata soltanto sfiorata.
Quella stessa mattina, Bon venne convocato d’ urgenza nell’ ufficio di Bonner, visto che c’ erano importanti ordini. Stavolta la colazione del capo della Polizia era a base di fette biscottate, marmellata ed una sana e leggera insalatina di verze.
- Caro Bon, prenda un piatto…si serva…
- No comandante….ho il mal di testa….
- Lei mangia con la testa ? Su mangi, ne avrà bisogno….Lei oggi volerà a Seattle, dove si imbarcherà sull’ Alabama alla volta del Polo Nord….
Senza nemmeno commentare, Bon uscì dall’ ufficio e se ne andò….
- Riportate qui quello scansafatiche !
Dopo pochi istanti, due robusti agenti riportarono Bon nell’ ufficio.
Bonner autoritario gli spiegò come sarebbe stato composto il “ team “ che lo avrebbe accompagnato, nonché i vari dettagli della missione. Bon pose una sola condizione : voleva con sé il Serg.Coyote.
- Vuole portare un Navajos in mezzo al ghiaccio ?
Protestò Bonner.
- E io allora ? Cosa c’ entro col ghiaccio ?
- Va bene Bon. Ha vinto lei. Portatevi delle coperte di lana….
- Farò di meglio. Mi rivolgerò al mio carissimo amico l’ ingegner Carpa, sono sicuro che lui saprà essermi di grande aiuto.
All’ aeroporto di New York, nel primo pomeriggio, si formò lentamente il gruppo che sarebbe partito su un piccolo Boeing 777/ 1 bis, un modello per quei tempi velocissimo. Così s’ imbarcarono. Billy Bon si accomodò accanto ad Elvis Johnson.
Avrebbe voluto, a dire il vero, sedersi vicino a Coyote ma la poltrona speciale per il Sergente, data la sua altezza, era stata posta in un altro settore. Così, il Sergente finì vicino al Gen.Custer. IL resto dell’ equipaggio era formato da alcuni dei migliori ufficiali dell’ Esercito e della Marina degli Stati Uniti.
Mentre l’ aereo decollava, Coyote si presentò al Gen.Custer.
- Piacere. Io sono il Serg.Coyote….
- E io sono il Gen.T.H.Custer…..
- Custer !?
Esclamò Coyote diventando scuro in volto.
- Non sarà mica parente con quel Custer che…..ha ha ha…..venne sterminato nella battaglia di “ Little Big Horn “ !?
- Non sarà insultando me che potrà modificare la storia….
- Come !?
Coyote tirò fuori un enorme “ tomawak “, la famosa scure Indiana e poi prese ad intonare un tipico canto di guerra Navajos…..
- Aiutoooo !!
Si mise ad urlare Custer, mentre l’ aereo iniziò a vacillare paurosamente.
- State composti la dietro !
Urlò la hostess.
- Vuole portarmi via lo scalpo !
Urlava Custer. Coyote venne attaccato da sei giganteschi ufficiali dei Marines ma ci volle l’ intervento di Bon per riportarlo alla calma. IL Sergente venne convinto a ragionare ed a lasciar perdere il passato ormai andato. Coyote si scusò del suo sfogo e poi si rimise seduto e buono. Per festeggiare l’ avvenimento, Bon ed Elvis Johnson si misero a suonare in duetto. Tutti si addormentarono, loro compresi, consentendo così all’ aereo di proseguire tranquillamente il suo viaggio fino a Seattle. Contemporaneamente all’ isola di Vittoria, anche i “ Kruska “ stavano partendo, dopo aver imbarcato la splendida Loreine De Paris. IL Gen.Sminkianov
raggiunse la donna nella sua cabina. Un forte strusciare di piedi svegliò la bella Loreine che stava riposando.
- Carissima compagna……disturbo ?
Disse Sminkianov con fiacchezza e sbadigliando.
- Spero che i suoi sommergibili siano più attivi di lei……
- Ha ha ha…..che peperino ! Posso dirle che lei……
Sminkianov si prese una breve pausa, dato che gli si chiudevano gli occhi.
Poi riprese :
- ……E’ una bellissima donna…
Loreine reagì gettandogli un bicchiere di acqua gelata in faccia.
- Si tolga certe idee dalla testa ! Mi ha capito ?
Sminkianov, per tutta risposta, si era già addormentato in piedi appoggiato alla parete del sommergibile.
- Ronf….Ronf….Sminch……
- Svegliaaaa !!
Lo svegliò brutalmente Loreine.
- Scusi il disturbo….
Uscì mesto col suo solito strusciare di piedi.
- Sempre a me capitano le rogne !
Esclamò Loreine inviperita.
Intanto a New York, le vittime delle zanzare crescevano di numero e tra le ultime c’ era anche niente meno che Jean Paul La Barbette. Una zanzara infatti gli aveva morsicato una gamba, mentre questi imprudentemente si trovava in un grande magazzino. L’ organizzazione non era riuscita a proteggerlo ed ora era ricoverato in un ospedale pubblico con una gamba completamente ghiacciata. Alcuni sicari
dell’ organizzazione erano entrati in quell’ ospedale col compito di portarlo in salvo.
Tutto sembrò filare liscio ma una volta usciti fuori vennero bersagliati dai cecchini della Polizia, comandati da Flanagan. Bonner stava dentro ad un carro armato rinforzato, dato il suo peso, posizionato di fronte all’ edificio ed armato di megafono, con il quale intimava ai criminali di arrendersi. Improvvisamente la situazione si complicò, perché alcune zanzare Polari presero a martoriare i cecchini piazzati sui tetti dei palazzi. I criminali dell’ organizzazione erano dei veri e propri killer e minacciarono seriamente di uccidere tutti i dottori se i poliziotti non se ne fossero al più presto andati. Si era ora in una fase veramente delicata.
- Qui ci voleva Bon, lui avrebbe saputo cosa fare….
Flanagan si sentì umiliato e si sforzò di trovare una scappatoia. Orgogliosamente si offrì come ostaggio in cambio della libertà dei dottori. I criminali accettarono la proposta e liberarono metà degli ostaggi. Gli altri sarebbero stati liberati una volta che Flanagan sarebbe stato dentro all’ ospedale. I dottori rilasciati, vennero subito soccorsi e protetti dalle zanzare che svolazzavano nell’ aria. Quando però Flanagan, fece per incamminarsi orgoglioso verso l’ ospedale, una nuvola di zanzare lo aggredì, trasformandolo subito in un blocco di ghiaccio cubico. Bonner andò su tutte le furie.
- Quel Flanagan era un uomo senza cervello !
La situazione rimase dunque in stallo per alcune ore, durante le quali a Bonner venne una gran fame. Se ne andò così a mangiare, lasciando al vice procuratore Thompson il compito di controllare che tutto restasse tranquillo.
Intanto a Seattle, l’ Alabama era in partenza, scortata da quattro incrociatori da guerra della marina degli Stati Uniti e seguita da un traghetto adibito al trasporto dei giornalisti e delle personalità. Dato che il viaggio sarebbe stato lungo e noioso, le prime sere vennero allietate da grandi feste e spettacoli musicali, organizzati dalla bada della marina. Una sera però, furono proprio Bon ed Elvis Johnson ad esibirsi, dato che ormai erano diventati grandi amici. IL povero Coyote invece, sempre preso dai suoi pensieri di vendetta Indiana, era stato isolato. Spesso infatti, succedeva che mentre tutti si divertivano, il Sergente e Custer passavano ore sul ponte a guardarsi in cagnesco, sfidandosi a non abbassare lo sguardo. Quella sera Bon e Johnson, suonarono una serie di brevi brani composti dallo stesso Johnson.
Nessuno però li ascoltava. Infatti tutti avevano circondato il tavolo a cui erano seduti Coyote e Custer : il Sergente aveva sfidato il Generale a braccio di ferro.
Per pareggiare la lunga leva di Coyote, sotto al gomito di Custer era stata posta una botte di whisky. La sfida iniziò ma purtroppo la botte, rotolando ora verso destra e ora verso sinistra, impediva a Coyote di imprimere tutta la sua forza.
- Non è regolare !
Urlava il Sergente rosso in viso.
- Neanche a “ Little Big Horn “ fu regolare…..il mio avo venne circondato e restò solo in mezzo a voi musi rossi….
- Cooosaaaa !!
A quell’ affermazione, Coyote quadruplicò le forze, spezzando il braccio a Custer, sfondando la botte e spaccando anche il tavolo, inondando così di whisky il locale.
- Aaaahh !!
Urlò il Generale, che si pentì imprecando contro la sua parentela.
Lui finì in infermeria e Coyote venne messo agli arresti per tutta la durata del viaggio. Quella sera terminò con Bon che finì con l’ ubriacarsi nel tentativo di recuperare il whisky rovesciato. Intanto più a nord, i due “ Kruska “ avanzavano senza problemi ed erano ormai vicini al punto dove sarebbe dovuto avvenire lo scontro. In quella stessa sera, Loreine De Paris se ne stava comoda nella sua cuccetta a stilare appunti per l’ imminente combattimento. Ad un tratto però, smise di scrivere e sbuffò :
- Ancora quell’ orribile mollusco Russo…
Pensò tra sé, udendo lo strusciare delle ciabatte del Gen.Sminkianov fuori dalla porta. La bussata fu lenta e svogliata.
- Signorina Loreine, volevo brindare con lei a questa bellissima avventura che ci attende…
- Se ne vada e mi lasci in pace…..sto lavorando…
Lentamente la maniglia scattò e la porta si aprì. Comparve un elegantissimo Sminkianov, il quale aveva indossato l’alta uniforme costellata di medaglie, che però stonava in maniera vistosa con le orrende ed inseparabili ciabattone mimetiche che calzava… Notando le ciabatte del Generale, Loreine si lasciò sfuggire uno sguardo di compassione e….Sminkianov se ne andò avvilito e sconfitto. Rimase nell’ aria solo il rumore del lento strusciare di piedi di un uomo finito….L’ indomani, Loreine insistette nel voler cambiare sottomarino. Prima di lasciare il “ Kruska “ 11 commentò :
- Vedete di non farmi più incontrare quell’ essere schifoso. Sono una donna di classe io…..
Da quel giorno, Sminkianov perse anche quel poco di stima che aveva da parte del suo equipaggio. Sul “ Kruska “ 12, Loreine fece la conoscenza del Colonnello Anton Mascenko, educatissimo uomo di alta borghesia, avente ben quattro lauree : storia della guerra, sport, cucina Tailandese e matematica geologica. Inoltre egli era altresì un grandissimo stratega degli scacchi, nonché amante e collezionista della bella arte. IL garbatissimo gentiluomo l’ accolse con guanti di seta bianchi e poi
l’ accompagnò nella splendente e profumata cabina degli ospiti. Sorpresa da tanto sfarzo e pulizia, Loreine domandò :
- Ma questo coso, spara o è solo un salotto navigante ?
- Potrei colpirle una sogliola a 100 miglia di distanza e poi cucinargliela per cena….
- Di certo qui dentro non manca la modestia….
Disse la perfida Loreine prima di chiudersi nella sua cabina.
Mascenko, dopo aver notato che la bellissima donna aveva macchiato la maniglia della porta con lo smalto delle unghie, subito preoccupatissimo si sfilò il fazzoletto di tasca e alitando leggermente sul metallo pulì con scrupolo la macchia.
- Ah….le donne di oggi non sanno più cosa sia il rispetto della lucentezza domestica…..
Pensò.
Mentre i sommergibili proseguivano la loro marcia e l’ Alabama si avvicinava sempre più all’ inatteso punto dell’ agguato, a New York le cose stavano leggermente migliorando. L’ esercito aveva in pugno la situazione e la città era stata messa in quarantena. Con più di trenta elicotteri che pattugliavano i cieli, il flusso delle zanzare era sotto controllo. Queste stavano quasi morendo di fame, dato che tutti se ne stavano barricati in casa. Solo all’ ospedale la situazione non si sbloccava ed anzi peggiorava, visto che il vice procuratore Thompson non si stava dimostrando all’ altezza del compito. Aveva infatti ordinato a degli esausti cecchini, di far fuoco sui criminali nell’ ospedale ma poiché la loro vista era vistosamente calata, questi finirono col colpire dottori ed addirittura pazienti….
- Aaahhh !!
Urlò proprio un paziente.
- Oggi ero finalmente guarito….e adesso invece mi toccherà essere di nuovo operato….Lei è un vero incapace !
Un esausto ed isterico Thompson, reagì ordinando ai cecchini di finire quel paziente…..L’ aveva proprio combinata grossa e più tardi sarebbe stato arrestato da Bonner in persona. Passò il resto della sua vita ad Alcatraz, in completo isolamento.
- Non ci si può allontanare un istante per mangiare un boccone…
Commentò alla fine della triste vicenda Bonner, che aveva passato ben tre giorni e tre notti al ristorante….La Barbette intanto si stava rimettendo e se la spassava con le infermiere dell’ ospedale, organizzando festini, bische notturne e….degli splendidi “ siringa party “…..L’Alabama intanto era precipitata nel bel mezzo di un ciclone oceanico. Tutti si erano rifugiati sotto coperta ed avevano lo stomaco distrutto, non solo dal mare mosso ma anche dal tremendo odore di grasso di foca proveniente dalla cabina di Elvis Johnson, nella quale si erano rovesciati tutti i barili che lo contenevano. Bon capì che era necessaria la sua presenza in cabina di comando. Forte della sua cultura nautica, appresa dagli scritti lasciatigli da suo nonno il Cap.Berrett, si precipitò al fianco del comandante, cominciando a dare consigli a lui ed al suo secondo.
- Sterzi a sinistra….metta la retro…..avanti così….
Sbraitava come un pazzo.
IL Cap.Timons era fuori di sé.
- Fuori di qui !! Chi le ha dato il permesso di interferire nelle nostre manovre !?
- Avrei portato anche da bere….però se non vi va vado via….
- Vediamo cosa ha lì…..
Timidamente il secondo cercò di richiamare ai suoi doveri il Capitano.
- Capitano….direi che non è il caso….
Ma il Capitano già teneva tra le mani una buona bottiglia di whisky di malto giallo invecchiato….Bon estrasse dalla tasca due bicchieri di carta e disse :
- Brindiamo a questa splendida tempesta !
- Alla salute !
Gli fece eco il Capitano.
Andarono avanti così finché la bottiglia fu vuota. IL timone venne preso dall’ inesperto secondo, un timido e gracile omino che nonostante i suoi lodevoli sforzi portò la nave alla deriva. La mattina seguente, i primi marinai che si svegliarono urlarono :
- Terra !
Subito si resero conto di uno strano cambiamento della temperatura, stranamente mite per quelle artiche zone. Dopo pochi minuti, alla vista di tutti apparvero le coste del Portogallo…..
- Lei è un incapace !
Stava urlando il Cap.Timons, che non aveva ancora smaltito la sbronza, al suo secondo, il quale subito dopo venne calato in mare dentro ad una botte vuota di whisky ed abbandonato al suo destino di uomo mediocre….Mentre la nave tornava sulla sua rotta, lo sventurato secondo riuscì a trovare la forza di parlare e dalla sua botte galleggiante urlò :
- Tornerò ! Un giorno mi vedrete tornare….
…..E intanto, un branco di squali alle sue spalle si stava avvicinando minaccioso.
Nel frattempo, al largo dell’ Alaska, la burrasca si era placata. I quattro incrociatori procedevano in perfetta formazione, senza essersi accorti che l’ Alabama era sparita. Da tempo i giornalisti, dal loro traghetto semi distrutto, avevano tentato di comunicare coi comandanti dei vari incrociatori ma venivano letteralmente ignorati.
IL Colonnello Frank Fletcher, comandante dell’ incrociatore “ 1 “ e coordinatore degli altri tre, confidò al Cap.Jefferson :
- I giornalisti sono una razza viscida e gracchiante…Sarebbero capaci d’ inventare qualsiasi notizia falsa, pur di attirare l’ attenzione….
- Ma Colonnello…non sarebbe meglio dare una semplice occhiata…..non si sa mai….
Si azzardò a protestare il Cap.Jefferson.
- Assolutamente no ! Che nessun uomo esca in coperta ! I volti potrebbero riflettersi nel mare ed il nemico potrebbe localizzarci…Mantenere le chiusure a tutti i finestrini e che nessuno guardi fuori ! Abbiamo un potente radar, che ci segnala che tutto è a posto.
Ma Fletcher ignorava che la tempesta aveva gravemente danneggiato i radar, che ora erano letteralmente impazziti. Intanto sul traghetto stampa, i giornalisti si sbracciavano per segnalare la scomparsa della grossa nave ma sui ponti degli incrociatori non si vedeva anima viva.
- Che siano morti tutti ? Che scoop !
Disse un giovane reporter eccitato.
- E’ colpa di quel dannato Col.Fletcher, lui e la sua dannata tecnologia…..ci farà ammazzare tutti…
Intanto l’ Alabama, sfruttando le correnti del sud, stava doppiando Capo Horn al Polo Sud. Da ben tre giorni, il Cap.Timons si era chiuso nella sua cabina a studiare le varie carte nautiche, nel tentativo di capire come avevano potuto in una sola notte passare dalle coste dell’ Alaska a quelle del Portogallo. Sul ponte della nave, improvvisamente qualcuno urlò :
- Balena a tribordo !
Infatti, una balena albina dalle dimensioni mai viste si stava dirigendo a tutta forza verso l’ Alabama. Bon tirò fuori la 38 a tripla canna e fece calare in mare una scialuppa.
- Questa sera pesce per tutti !
Nella scialuppa saltò dentro anche il Gen.Custer, che sfoderando la sua sciabola urlò eccitato :
- Balena morta o barca sfondata !
Il Sergente Coyote, vedendo Custer prendersi il merito di questa nuova impresa, non riuscì a resistere. Spezzò le catene che lo tenevano prigioniero, piegò come burro le sbarre d’ acciaio della sua cella, stordì i sette uomini di guardia, dopo di che si gettò nell’ Oceano gelido e nuotò fino alla scialuppa incitato da tutti.
IL Cap.Timons, sentendo le urla dell’ equipaggio, uscì sul ponte e vedendo il terribile spettacolo che si presentava ai suoi occhi esclamò :
- Per tutti gli acquari del mondo……ma è Moby Dick !
…..E svenne travolto dagli eventi.
Intanto sulla scialuppa, Custer stava tentando a calci di impedire al Serg.Coyote di salire e per questo veniva insultato e fischiato da tutti i marinai.
- Lascia salire il Sergente….vecchio carnefice d’ Indiani !
In quel mentre Custer perse l’ equilibrio, cadendo proprio col braccio ingessato contro la sponda della scialuppa. L’ urlo che ne scaturì, atterrì il gigantesco cetaceo, che fuggì per sempre da quell’ Oceano…..Bon aiutò Coyote a salire e poi insieme pestarono Custer, gettandogli in mare la sua prestigiosa sciabola.
Quando i tre risalirono a bordo, nessuno considerò le ferite del Generale e perfino i medici si rifiutarono di curarlo. IL Cap.Timons gli impedì l’ accesso alla sua cabina e così il disprezzato ufficiale finì col passare il resto del viaggio in cima all’ albero maestro, nel più completo isolamento. Coyote venne onorevolmente reinserito nelle attività della nave, la quale proseguì il suo difficile viaggio.
Fine quarta parte
Non perdete il prossimo episodio dal titolo:
“ Battaglia sui mari “
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