Il 6 Ottobre 2003 Mario scrive:
Caro Don Andrea, riciao.
Desidero richiamare la tua attenzione su di un articolo di cronaca televisiva relativo ad una "RIFORMA LITURGICA" in atto ....
Sembra che, durante le celebrazioni Eucaristiche e non, si voglia indirizzare a "comportamenti liturgici" più rigidi: applausi vietati - animazioni (passami il termine) - danze - ecc... vietate ... insomma, se per le Chiese orientali o africane si può lodare il Signore con spontanee manifestazioni, in Europa dobbiamo ripiombare in una rigidità liturgica che, forse, ci torglirebbe la gioia della spontaneità e di una certa lebertà di manifestazione ??????
E vero che le notizie giornalistiche vanno sempre prese con le pinze ma, a prescindere dall'esattezza della notizia, cosa bolle in pentola ?
Io spero di cuore che venga comunque lasciata la libertà di lodare il Signore con spontaneità e senza troppi "orpelli liturgici" ... dalla stola, il manipolo e la pianeta siamo felicemente passati alla casula, dal rito celebrato voltando la schiena ai fedeli siamo passati a guardarci negli occhi ...
dove stiamo andando? non rischiamo di chiudere invece di aprirci con quella gioia necessaria per confrontarci spontaneamente con Lui ?
Grazie per la tua disponibilità e ... alla prossima.
Mario Manzolini
La risposta di Don Andrea
Riguardo al problema posto da Mario posso dire così.
Per ora non è stato ancora prodotto dalla S. Sede alcun documento ufficiale e pertanto le notizie riportate dai giornali non hanno ancora, per ora, una documentazione ufficiale.
Si sa però che c'è in elaborazione un documento sul tema liturgico, che era stato anticipato dalla recente enciclica del papa sull'Eucaristia.
I giornali hanno riportato alcune notizie carpite chissà come e al di fuori di qualcunque contesto che aiuti una comprensione, pertanto non hanno la necessaria credibilità.
Non sappiamo dunque se le indicazione porteranno ad una maggiore rigidità. Vedremo...
Per ora, pertanto, non me la sentire di parlarne, in quanto non è stato ancora pubblicato e letto il documento.
In generale però posso dire che la Chiesa ha il compito di vigilare e guidare il cammino dei fedeli e della liturgia perché quest'ultima sia sempre fedele al "mandato" del Signore e autorevolmente ci porti la sua presenza e la salvezza. In questo modo la Chiesa ha il dovere di contenere la "fantasia" di alcuni celebranti che pensano con le loro idee di saperne di più di secoli di storia e di tradizione.
In questo senso la vigilanza e la cura della Chiesa sono un dono prezioso che ci aiuta a rimanere nella fedeltà del messaggio del Signore e ci preserva dai pericoli della fantasia senza limiti e a volte inopportuna di alcune persone.
Detto questo condivido l'idea che nella liturgia poi non si spenga la vitalità del popolo di Dio che può esprimersi in tanti modi, anche battendo le mani o con la danza (dopotutto nella recente GMG del 2000, a Roma, alla messa conclusiva con il papa più volte, durante la Messa, vi sono state delle danze che accompagnavano la liturgia... e il papa mi sembrava contento).
Spero di avere in parte risposto, ma di più non saprei dire.
don Andrea
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