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| | | La via del Calvario Commenta Vedi solo questo argomento
Come ti sentivi, Maria,
Il grembo pesante per il Bambino Gesù,
Assaggiando la polvere di un incerto viaggio?
Avevi paura?
Quando, avvolgendolo in fasce,
Lo deponesti nella mangiatoia,
Avevi paura?
Scopristi tracce di chiodi
Sotto le sue dita arricciate,
Punture di spini sulla fronte?
Le scopristi?
Io dovrei partorire un bambino di colore bruno e caldo,
Un nuovo mondo scuro di prodigio;
Ma temo i chiodi che forano lo spirito,
Le croci nascoste,
Come ti sentivi Maria,
Sulla strada oltre la mangiatoia stellata,
Su per la collina verso la crocifissione?
Avevi paura? May Miller | | | | | | | | Aria Commenta Vedi solo questo argomento
S'ode un canto di bimbo oltre il muro, la piazza
spinge pattuglie d'estasi antiche a casa mia.
Quando il canto del bimbo, coi suoi stracchi passetti
con l'oboe s'aggira morente sopra i tetti,
e popola di crepuscolari incanti
il giardino, pieno di spaventi,
che ha una gran voglia di dire
parole che tra le foglie son dette...
mentre attorcono nella bruma
folli e allegri movimenti
le bianche crespe della spuma
dell'anima, al soffiar dei venti Alfonso Cortés | | | | | | | | Dopo la Pioggia Commenta Vedi solo questo argomento
Dopo la pioggia viene il sereno,
Brilla in cielo l'arcobaleno:
E' come un ponte imbandierato
e il sole passa, festeggiato.
E' bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosso e blu.
Però lo si vede - questo è male -
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta.
Questa si che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra,
fare la pace prima della guerra. Gianni Rodari (forse) | | | | | | | | Unità di spazio Commenta Vedi solo questo argomento
Con la bocca piena di capitali
Investimenti Prodotti Rendite
non si sa calcolare:
La spenta Fantasia rumina necrofilia.
Vivere Costa:
Troppo sprecarsi,
Troppo guarire.
Troppo iniettare veleno
inquinando pure il latte materno.
Troppo condensare l'astio in ordigni
per fessurare il mondo.
Economia è imparare a
costruire la città terrestre
ambiente e
sguardo coloniale.
Anonimo | | | | | | | | Canta il Sogno del Mondo Commenta Vedi solo questo argomento
Ama
Saluta la gente
Dona
Perdona
Ama ancora e saluta.
Dai la mano
Aiuta
Comprendi
Dimentica
e ricorda solo il Bene.
E del bene degli altri
Godi e fai godere ..
E vai, leggero dietro il vento
E il sole
E canta ..
Canta il Sogno del Mondo:
che tutti i Paesi
si contendano
D'averti generato.
Anonimo | | | | | | | | Inevitabile Commenta Vedi solo questo argomento
Un bel film
francese
anni 60
del 900
forse
un libro
non ricordo
quando
entri
nell'esistenzialismo
il dubbio
e
la tristezza
sono di regola. J.J.Z. | | | | | | | | Unità di spazio Commenta Vedi solo questo argomento
Lo spazio del mondo si è ridotto,
viviamo in unico luogo,
dove, per sopravvivere,
bisogna mettere sotto
qualcuno e magari sorridere.
Un gesto di comunicazione
è un atto di aggressione. Raffaele CROVI | | | | | | | | Inevitabile Commenta Vedi solo questo argomento
Sono partiti a uno a uno. Noi aspettavamo. Non sono tornati.
Com'è che ci abituiamo a tanta separazione?
Né monti, né alberi, né case,
e nessun uomo; dimenticati anche i nomi,
e il grigio disteso fin dentro, perfino sulle pagine scritte.
Soltanto, sul prato secco con gli spini gialli
è spuntata una rosa come per sbaglio. Di notte
ricordalo questo, quando guarderai lontane sul mare
le tre piccole luci ambulanti. Ricordalo.
Oh, chiaro di luna triste, incurabile, tienimi con te. Ghiannis Ritsos | | | | | | | | Carburo Commenta Vedi solo questo argomento
... salta il barattolo di carburo,
schizza, credo, come una bomba,
un fuoco d'artificio, ma con pericolo,
con rischio grave per la vista (Altri
lo giocano nell'acqua per un effetto strano,
come friggesse)(il braccio destro
l'aveva rattrappito, diceva,
per un pentola d'acqua bollente, e divertito,
e un po' carogna, se lo spogliava per farmi spaventare ... )
Maurizio CUCCHI | | | | | | | | La villeggiatura Commenta Vedi solo questo argomento
Ricordo i tramonti sul greto del fosso sdraiato nell'erba con gli amici, tutti stanchi della giornata, guardavamo, ognuno col suo silenzio, il sole che tramontava rapiti dal gioco dei colori sulla campagna e nell'acqua del fosso. Possiamo trasportare il tutto sul fiume, l'azzurro Ticino.
La sera dopo la minestra tutti sul muretto del Castello (abbiamo anticipato Alassio anche se non c'erano le ragazze) a raccontar storie di fantasia dette come vere. C'era anche un po' di poesia con uno sguardo verso il futuro. J.J.Z. | | | | | | | | La villeggiatura Commenta Vedi solo questo argomento
... C'era una volta la vacanza estiva che durava dai due ai tre mesi. Tanti partivano addirittura ad inizio giugno o ai primi di luglio e tornavano a metà settembre.
... Tanti rimanevano all'Oratorio dove non c'era neanche un Prete per chiaccherare; frequentavano i campi, i boschi e il bagno lo facevano nei fossi, imparavano a pescare con la bacchetta o a mani nude; si viaggiava in bici, quasi sempre in due perché non tutti avevano la bicicletta. I più fortunati potevano usufruire dei 10 giorni al mare con "La colonia" e a Settembre i tre giorni in monntagna con "Gli esercizi spirituali".
... Tanti in età di scuola media o primi anni di superiori passavano i primi due mesi a fare il "garzone" per racimolare qualche soldo che tenevano al risparmio per comprarsi la bicicletta o il motorino.
Una cosa è certa: eravamo tutti più semplici, sia chi aveva la possibilità di fare il bagno al mare per tre mesi e chi il bagno lo faceva nei fossi; non so se la società era migliore, ma di sicuro esisteva il rispetto e la solidarietà. Ed è vero è stata una fortuna ed un'esperienza vivere quegli anni perché, se anche la vita era dura tutto ciò che ti girava attorno era vero, anche la debolezza umana che non si perde nel tempo. Io che non conosco il Webb | | | | | | | | La villeggiatura Commenta Vedi solo questo argomento
C'era una volta la vacanza estiva che durava dai due ai tre mesi. Aveva un nome obsoleto ed in disuso, "la villeggiatura".
Tanti partivano addirittura ad inizio giugno od ai primi di luglio e tornavano a metà settembre. L' autostrada era una fila di Fiat 850, 600, 1100, 127, 500 e 128, Maggiolini e Prinz. Era tutto più semplice e più vero.
La vacanza durava talmente tanto che avevi la nostalgia di tornare a scuola e di rivedere gli amici del tuo quartiere, ed al ritorno non ricordavi quasi più dove abitavi.
La mattina in spiaggia la 50 lire per sentire le canzoni dell'estate nel juke box o per comprare coca cola e pallone.
Si mandavano le cartoline che arrivavano ad ottobre ma era un modo per augurare "Buone vacanze da..." ad amici e parenti.
Malgrado i 90 giorni ed oltre di ferie, l'Italia era la terza potenza mondiale, le persone erano piene di valori e il mare era pulito.
Si era felici, si giocava tutti insieme, eravamo tutti uguali e dove mangiavano in quattro mangiavano anche in cinque, sei o più.
Nessuno aveva da studiare per l'estate e l'unico problema di noi ragazzi era non bucare il pallone, non rompere la bicicletta e le ginocchia giocando a pallone altrimenti quando rientravi a casa ti prendevi pure il resto.
Il tempo era bello fino al 15 di Agosto, il 16 arrivava il primo temporale e la sera ci voleva il maglioncino perchè era più fresco.
Intanto arrivava settembre, tornava la normalità.
Si ritornava a scuola, la vita riprendeva, l'Italia cresceva e il primo tema a scuola era sempre.
"Parla delle tue vacanze". Oggi è tutto cambiato, diverso. La vacanza dura talmente poco che quando torni non sai manco se sei partito o te lo sei sognato.
E se non vai ai Caraibi a Sharm o ad Ibiza sei uno sfigato. O magari hai tante cose da fare che forse è meglio se non parti proprio, ti stressi di meno.
Una risposta certa è che allora eravamo tutti più semplici, meno viziati e tutti molto più felici, noi ragazzi e pure gli adulti. La società era migliore, esisteva l’amore, la famiglia, il rispetto e la solidarietà. Fortunati noi che abbiamo vissuto così.
La vita era quella vera
dal web | | | | | | | | Il Matto Commenta Vedi solo questo argomento
Che menzogne s'inventa l'uomo per conservarsi
un posticino su questa terra. Di sera
si allontanano i vigili, chiudono i negozi,
a occidente si animano le stelle. E più tardi
si ode il matto del quartiere col berretto rosso
che sulla strada fangosa canta una canzone triste,
una canzone infantile con molte molte rughe. Ghiannis Ritsos | | | | | | | | Dialogo tra il poeta e la morte Commenta Vedi solo questo argomento
O Morte! So che sei già qui. Abbi un po'di pazienza.
Sono le tre. Andremo quando se n'andranno le stelle?
quando canteranno i galli? quado la prima luce
squillerà con la sua cornetta della sierra?
quando aprirà il sole una fessura violacea tra cielo e terra?
Né quando dirai Tu né quando vorrò io.
Sono venuto per scrivere il testamento. Quando avrò scritto l'ultima bestemmia,
mi cadrà la penna, si romperà il calamaio senza che nessuno lo muova,
si verserà l'inchiostro e, senza che Tu la spinga, si spalancherà la porta.
Allora andremo. Intanto...
appendi la tua falce, con la mia mazza, all'attaccapanni dell'ingresso e siediti
... Siediti e aspetta! Léon Felipe | | | | | | | | 21 GIUGNO2023 SAN LUIGI Commenta Vedi solo questo argomento
Luigi, vago giglio di candore immacolato..
Un saluto e una preghiera a San Luigi Gonzaga
giovane tre i giovani. J.J.Z. | | | | | | | | Amica Commenta Vedi solo questo argomento
Per cristallo ti voglio
tu nitida, tu chiara.
Per guardare attraverso
di te il mondo, puro,
di fuliggine o di bellezza,
come lo inventa il giorno.
La tua presenza qui, sì,
davanti a me, sempre,
(...) pero invisile siempre,
senza ch'io ti veda, e vera.
Cristallo. Mai specchio. Pedro Salinas | | | | | | | | Raison d´etre Commenta Vedi solo questo argomento
Sull'occhio dietro la nube della luna
su di te il cui tocco su un cuore Stradivari fa arrossire
il coro degli angeli
su Mr. Eros che calpesta le rose-del-sole
e siede fra i salici
a piangere
sugli olivi
sui vibranti rossi, neri, ori luminosi della
decadenza
sulla forza del silenzio e i vantaggi della
incoscienza
sull'Eclisse Rosa
sul geyser nella coppa del gabinetto
sulla cinica virgola
sulla pazzia stessa
le incertezze d'impiego degli artisti
sul catcher preso nel suo guantone
sul petrolio e l'opale, il sangue e le ossa
della terra
sul tocco di ferro dietro guanti rosa
su inciviltà in pensione sprofondate sotto livelli
brillanti di rugginoso splendore
su me stesso
sventolo la bandiera raison d'etre.
Oliver PITCHER | | | | | | | | Viaggio Commenta Vedi solo questo argomento
Arrivai a Milano costeggiando i navigli;
molti disperati popolavano la riva
e nella loro follia parlavano di quiete.
Cercavo di afferrare la mia immagine nelle torbide acque
Prima di cadere e affondare
nel mio fato battesimale.
Il resto era palude, palafitte,
mercanti di ogni tipo,
ricercatori di cornamuse
perse nella notte dei tempi.
Un’aborigena mi prese per mano
portandomi nel suo nido,
la fecondai fino all’ultima covata.
Dandole fino alle ultime forze
mi trovai con le spalle
scagliate su questa terra
pensai fosse la mia tomba,
ma il cielo si aprì
mostrandomi la costellazione.
Le campane del duomo
raddoppiavano il loro rintocco
dandomi il benvenuto,
mettendomi nelle tasche le loro leggi
e sulla fronte un marchio.
J. Manuel Serante Cristal | | | | |
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