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Voci più recentiVoci più vecchie
8 Febbraio 2021
... Paradossalmente e ....
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La mia esistenza si fonda
sull'acquisto e l'uccisione.

Ho ucciso, a colpo sicuro,
esseri umani d'ogni razza e sesso.
Ho ferito dimostrando non nego
fermezza ed equilibrio.
E ho catturato prigionieri
ricevuto da più parti lodi disinteressate.

Ma tuttavia non sempre
questa mia personalità complessa
può, così energicamente trovare
esplicazione immediata e organica
estrinsecazione virile e produttiva.
Maurizio CUCCHI
3 Febbraio 2021
Il Silenzio
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Ohibò mi sembra che il suo parere di merito sia labile. Pensa alle virgole le ho lasciata libere così ognuno le può mettere dove vuole.
J.J.Z.
3 Febbraio 2021
Il Silenzio
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Ma va! Ma va! Ma va!
J.J.Z.
2 Febbraio 2021
Il Silenzio
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Anch'io Anch'io Anch'io
K.K.W
2 Febbraio 2021
Il Silenzio
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a scuola non ti hanno insegnato che si possono usare le virgole?
The Piper
2 Febbraio 2021
Il Silenzio
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Mi chiedo: a parte i filosofi ed i poeti dove son finiti i critici d'arte di vita di sociologia di politica spiccia di numeri mal informati che entrano nel cuore del castello dove non si leva il ponte ma contrarietà -
Mi chiedo: perché non sento le loro voci che levano il ponte sulla politica nazionale? cosa pensano di questa situazione di "potere" nata dentro una pandemia mondiale? -
Mi chiedo Mi chiedo Mi chiedo
J.J.Z.
31 Gennaio 2021
Essere in scena --
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"Essere troppo seri non è cosa molto seria"

- Si tocca ogni aspetto dell'esistenza umana.
In ognuna delle sue opere, il tanfo, il lordume, la miseria dell'esistenza
umana si mescola con il nobile, il puro, il sublime...
Questo si manifesta tanto nei personaggi che ha creato quanto nelle parole
che ha scritto.
Il Teatro vive e respira nel presente, non nelle biblioteche o negli archivi.
In Teatro, oggi, ieri, ovunque nel mondo, l'autore è presente come essere
umano vivo.
Anonimo, ma non troppo -
27 Gennaio 2021
Omissis....
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Il concetto basilare resta .....

Il bisogno portato all'estremo limite, necessario e urgente,
di conoscere in mezzo a una situazione confusa contradditoria e
irresponsabile come l'attuale, con particolare riferimento al
nostro Paese, qualche cosa in più di quanto si conosce, per poter dire
che ci si è avvicinati o almeno si è fatto pubblicamente lo sforzo di
conoscere la per ora mitica veritaaaaaaa.
Questa serie di aaaaaaa vuol semplicemente esprimere la situazione
a tutt'oggi retorica, empatica nei confronti di questa parola.
E' un po' come una invocazione per aprirla davanti ai nostri occhi
e alla nostra coscenza ------

Omissis ....
Cesare ZAVATTINI
25 Gennaio 2021
Una lingua morta
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Vivere nella paura
una vita insicura
senza più voglia di mangiare
senza il coraggio di amare.
La speranza ridotta a parola
di una lingua morta.


Raffaele CROVI
20 Gennaio 2021
Innocenza
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Imparare l'alfabeto negli occhi degli altri,
usare dubbi e domande
per leggere il libro del mondo.
Raffaele CROVI
18 Gennaio 2021
Contronatura
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Questo é mio, questo é mio:
chi sa fare affari conquista
il vero paradiso terrestre
l'incorrotta totalità dei consumi.
Raffaele CROVI
16 Gennaio 2021
Il Poeta
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Per quanto si bagni la mano nell'oscuro,
la mano non si annerisce mai: La sua mano
è impermeabile alla notte. Quando se ne andrà
(perché un giorno tutti ce ne andiamo) credo resterà
un sorriso dolcissimo in questo mondo
che dirà incessantemente "si" e ancora "si"
a tutte le secolari speranze vanificate.
Ghiannis RITSOS
15 Gennaio 2021
Conclusione
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Dopo la fallita scalata incontrammo gli scalatori
Avevano una coperta strappata e un cappello rosso. Le capre selvatiche
si arrampicavano sui carrubi. Non avevano più fiducia
negli eventi e neppure nei sogni. Navi straniere
portavano qualcosa, prendevano qualcosa in contenitori di ferro.
Nessuno sapeva cosa succedesse. I giornali scrivevano altre cose.
Poi, il grande toro salì sul tetto e mangiò la bandiera.

Ghiannis RITSOS
14 Gennaio 2021
Conoscenza
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Il massimo della sapienza
è vivere l'azzardo
della sopravvivenza:
amare la metamorfosi, la sua beltà,
innamorarsi dell'incertezza
che sposta i confini della realtà.
Raffaele CROVI
13 Gennaio 2021
Canto V
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Così gl'interi giorni in lungo inerto
Sonno gemo! Ma poi quando la bruma
Notte gli astri nel ciel chiaro e la luna,
E il fresco aer di mute ombre è converto:
Dove selvoso è il piano e più deserto
Allor lento io vagando ad un ad una
Palpo le piaghe onde la rea fortuna
E amor e il mondo hanno il mio core spento.
Stanco mi appoggio or al troncon d'un pino,
Ed or prostrato ove strepitar l'onde,
Con le speranze mie parlo e deliro.
Ma per te le mortali ire e il destino
Spesso obliando, a te, donna, io sospiro:
Luce degli occhi miei chi mi t'asconde?


Ugo Foscolo
6 Gennaio 2021
Scorie - per non dimenticare -
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La mollica di pane si sfarina:
nella porosa cavità del legno
il tarlo intacca e lima.

Il fiore del pensiero imputridisce;
non c'è ritegno,
il napalm spacca i corpi, incenerisce.

L'uomo consacra la storia,
gioca alla guerra, s'invelenisce,
riduce se stesso a una scoria.

- da Genesi 1971-1973 -
Raffaele CROVI
3 Gennaio 2021
2021
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Un tocco del vetro tra due bicchieri
.. un sorso di vino e un tiepido sorriso...
anche se non è Champagne
anche se non è Spumante Italiano
anche se non è ....
che il tocco sia auspicio
.. d'augurio e serenità
più forte di anni passati
più intenso di anni futuri
per il presente duemilaventuno.







J.J.Z.
23 Dicembre 2020
... e con Affanno
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Il viso inutile di uno sconosciuto
le frasi smozzicate perdute agli angoli della bocca
i giochi di prestigio su un filo teso
un occhio all'orologio sempre
con un affanno e un tormento
perché è ridicolo riconoscersi
in un groviglio di ombre.
Maurizio CUCCHI
17 Dicembre 2020
Canti XII
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Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando; e mi sovvien l'eterno,
E le morti stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio
E il naufragar, m'è dolce in questo mare.

- L'INFINITO -
Giacomo LEOPARDI
8 Dicembre 2020
Canti XIII
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Dolce e chiara è la notte senza vento,
E questa sovra i tetti e in mezzo agli orti
Posa la luna, e di lontani rivela
Serena ogni montagna. O donna mia,
Già tace ogni sentiero, e pei balconi
Rara traluce la notturna lampa
Tu dormi, che t'accolse agevol sonno
Nelle tue chete stanze; e non ti morde
Cura nessuna; e già non sai né pensi
Quanta piaga m'apristi in mezzo al petto.
Tu dormi: io questo ciel che si benigno
Appare a vista, a salutar m'affaccio,
E l'antica natura onnipresente
Che mi fece nell'affanno. A te la speme
Nego, mi disse, anche la speme; e d'altro
Non brillin gli occhi tuoi se non di pianto.
Questo dì fu solenne, or da' trastulli
Prendi riposo; e forse ti rimembra
In sogno a quanti oggi piacesti, e quanti
Piacquero a te: non io, non già ch'io speri,
Al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo
Quanto a viver mi resti, e qui per terra
Mi getto, e guido, e fremo. Oh giorni orrendi
In così verde estate! Ahi, per la via
Odo non lunge il solitario canto
Dell'artigian, che riede a tarda notte,
Dopo i sollazzi, al suo povero ostello,
E fieramente mi stringe il core,
A pensar come tutto il mondo passa,
E quasi ormai non lascia. Ecco è fuggito
Il dì festivo ed al festivo il giorno
Volgar succede, e se ne porta il tempo
Ogni umano accidente? Or dov'è il grido
De' nostri avi famosi, e il grande impero
Di quella Roma, e l'anni, e il fragorio
Che n'andò per la terra e l'oceano?
Tutto è pace e silenzio, e tutto posa
Il mondo, e più di lor non si ragiona,
Nella mia prima età, quando s'aspetta
Bramosamente il dì festivo, or poscia
Ch'egli era spento, io doloroso, in veglia,
Premea le piume, ed alla tarda notte
Un canto che s'udia per li sentieri
Lontanando morire a poco a poco,
Già similmente mi stringeva il core.

- La sera del dì di festa -
Giacomo LEOPARDI
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