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| | | La villeggiatura Commenta Vedi solo questo argomento
Ricordo i tramonti sul greto del fosso sdraiato nell'erba con gli amici, tutti stanchi della giornata, guardavamo, ognuno col suo silenzio, il sole che tramontava rapiti dal gioco dei colori sulla campagna e nell'acqua del fosso. Possiamo trasportare il tutto sul fiume, l'azzurro Ticino.
La sera dopo la minestra tutti sul muretto del Castello (abbiamo anticipato Alassio anche se non c'erano le ragazze) a raccontar storie di fantasia dette come vere. C'era anche un po' di poesia con uno sguardo verso il futuro. J.J.Z. | | | | | | | | La villeggiatura Commenta Vedi solo questo argomento
... C'era una volta la vacanza estiva che durava dai due ai tre mesi. Tanti partivano addirittura ad inizio giugno o ai primi di luglio e tornavano a metà settembre.
... Tanti rimanevano all'Oratorio dove non c'era neanche un Prete per chiaccherare; frequentavano i campi, i boschi e il bagno lo facevano nei fossi, imparavano a pescare con la bacchetta o a mani nude; si viaggiava in bici, quasi sempre in due perché non tutti avevano la bicicletta. I più fortunati potevano usufruire dei 10 giorni al mare con "La colonia" e a Settembre i tre giorni in monntagna con "Gli esercizi spirituali".
... Tanti in età di scuola media o primi anni di superiori passavano i primi due mesi a fare il "garzone" per racimolare qualche soldo che tenevano al risparmio per comprarsi la bicicletta o il motorino.
Una cosa è certa: eravamo tutti più semplici, sia chi aveva la possibilità di fare il bagno al mare per tre mesi e chi il bagno lo faceva nei fossi; non so se la società era migliore, ma di sicuro esisteva il rispetto e la solidarietà. Ed è vero è stata una fortuna ed un'esperienza vivere quegli anni perché, se anche la vita era dura tutto ciò che ti girava attorno era vero, anche la debolezza umana che non si perde nel tempo. Io che non conosco il Webb | | | | | | | | La villeggiatura Commenta Vedi solo questo argomento
C'era una volta la vacanza estiva che durava dai due ai tre mesi. Aveva un nome obsoleto ed in disuso, "la villeggiatura".
Tanti partivano addirittura ad inizio giugno od ai primi di luglio e tornavano a metà settembre. L' autostrada era una fila di Fiat 850, 600, 1100, 127, 500 e 128, Maggiolini e Prinz. Era tutto più semplice e più vero.
La vacanza durava talmente tanto che avevi la nostalgia di tornare a scuola e di rivedere gli amici del tuo quartiere, ed al ritorno non ricordavi quasi più dove abitavi.
La mattina in spiaggia la 50 lire per sentire le canzoni dell'estate nel juke box o per comprare coca cola e pallone.
Si mandavano le cartoline che arrivavano ad ottobre ma era un modo per augurare "Buone vacanze da..." ad amici e parenti.
Malgrado i 90 giorni ed oltre di ferie, l'Italia era la terza potenza mondiale, le persone erano piene di valori e il mare era pulito.
Si era felici, si giocava tutti insieme, eravamo tutti uguali e dove mangiavano in quattro mangiavano anche in cinque, sei o più.
Nessuno aveva da studiare per l'estate e l'unico problema di noi ragazzi era non bucare il pallone, non rompere la bicicletta e le ginocchia giocando a pallone altrimenti quando rientravi a casa ti prendevi pure il resto.
Il tempo era bello fino al 15 di Agosto, il 16 arrivava il primo temporale e la sera ci voleva il maglioncino perchè era più fresco.
Intanto arrivava settembre, tornava la normalità.
Si ritornava a scuola, la vita riprendeva, l'Italia cresceva e il primo tema a scuola era sempre.
"Parla delle tue vacanze". Oggi è tutto cambiato, diverso. La vacanza dura talmente poco che quando torni non sai manco se sei partito o te lo sei sognato.
E se non vai ai Caraibi a Sharm o ad Ibiza sei uno sfigato. O magari hai tante cose da fare che forse è meglio se non parti proprio, ti stressi di meno.
Una risposta certa è che allora eravamo tutti più semplici, meno viziati e tutti molto più felici, noi ragazzi e pure gli adulti. La società era migliore, esisteva l’amore, la famiglia, il rispetto e la solidarietà. Fortunati noi che abbiamo vissuto così.
La vita era quella vera
dal web | | | | | | | | Il Matto Commenta Vedi solo questo argomento
Che menzogne s'inventa l'uomo per conservarsi
un posticino su questa terra. Di sera
si allontanano i vigili, chiudono i negozi,
a occidente si animano le stelle. E più tardi
si ode il matto del quartiere col berretto rosso
che sulla strada fangosa canta una canzone triste,
una canzone infantile con molte molte rughe. Ghiannis Ritsos | | | | | | | | Dialogo tra il poeta e la morte Commenta Vedi solo questo argomento
O Morte! So che sei già qui. Abbi un po'di pazienza.
Sono le tre. Andremo quando se n'andranno le stelle?
quando canteranno i galli? quado la prima luce
squillerà con la sua cornetta della sierra?
quando aprirà il sole una fessura violacea tra cielo e terra?
Né quando dirai Tu né quando vorrò io.
Sono venuto per scrivere il testamento. Quando avrò scritto l'ultima bestemmia,
mi cadrà la penna, si romperà il calamaio senza che nessuno lo muova,
si verserà l'inchiostro e, senza che Tu la spinga, si spalancherà la porta.
Allora andremo. Intanto...
appendi la tua falce, con la mia mazza, all'attaccapanni dell'ingresso e siediti
... Siediti e aspetta! Léon Felipe | | | | | | | | 21 GIUGNO2023 SAN LUIGI Commenta Vedi solo questo argomento
Luigi, vago giglio di candore immacolato..
Un saluto e una preghiera a San Luigi Gonzaga
giovane tre i giovani. J.J.Z. | | | | | | | | Amica Commenta Vedi solo questo argomento
Per cristallo ti voglio
tu nitida, tu chiara.
Per guardare attraverso
di te il mondo, puro,
di fuliggine o di bellezza,
come lo inventa il giorno.
La tua presenza qui, sì,
davanti a me, sempre,
(...) pero invisile siempre,
senza ch'io ti veda, e vera.
Cristallo. Mai specchio. Pedro Salinas | | | | | | | | Raison d´etre Commenta Vedi solo questo argomento
Sull'occhio dietro la nube della luna
su di te il cui tocco su un cuore Stradivari fa arrossire
il coro degli angeli
su Mr. Eros che calpesta le rose-del-sole
e siede fra i salici
a piangere
sugli olivi
sui vibranti rossi, neri, ori luminosi della
decadenza
sulla forza del silenzio e i vantaggi della
incoscienza
sull'Eclisse Rosa
sul geyser nella coppa del gabinetto
sulla cinica virgola
sulla pazzia stessa
le incertezze d'impiego degli artisti
sul catcher preso nel suo guantone
sul petrolio e l'opale, il sangue e le ossa
della terra
sul tocco di ferro dietro guanti rosa
su inciviltà in pensione sprofondate sotto livelli
brillanti di rugginoso splendore
su me stesso
sventolo la bandiera raison d'etre.
Oliver PITCHER | | | | | | | | Viaggio Commenta Vedi solo questo argomento
Arrivai a Milano costeggiando i navigli;
molti disperati popolavano la riva
e nella loro follia parlavano di quiete.
Cercavo di afferrare la mia immagine nelle torbide acque
Prima di cadere e affondare
nel mio fato battesimale.
Il resto era palude, palafitte,
mercanti di ogni tipo,
ricercatori di cornamuse
perse nella notte dei tempi.
Un’aborigena mi prese per mano
portandomi nel suo nido,
la fecondai fino all’ultima covata.
Dandole fino alle ultime forze
mi trovai con le spalle
scagliate su questa terra
pensai fosse la mia tomba,
ma il cielo si aprì
mostrandomi la costellazione.
Le campane del duomo
raddoppiavano il loro rintocco
dandomi il benvenuto,
mettendomi nelle tasche le loro leggi
e sulla fronte un marchio.
J. Manuel Serante Cristal | | | | | | | | Addio ... Commenta Vedi solo questo argomento
Addio monti sorgenti dall’acque, ed elevate al cielo;
cime ineguali, note a chi è cresciuto tra voi,
e impresse nella sua mente,
non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi familiari;
torrenti, de’ quali distingue lo scroscio,
come il suono delle voci domestiche;
ville sparse e biancheggianti sul pendio,
come branchi di pecore pascenti;.. addio!
Quanto è tristo il passo di chi,
cresciuto tra voi, se ne allontana!
Alla fantasia di quello stesso
che se ne parte volontariamente,
tratto dalla speranza di fare altrove fortuna,
si disabbelliscono, in quel momento
i sogni della ricchezza;
egli si meraviglia d’essersi potuto risolvere,
e tornerebbe allora indietro,
se non pensasse che, un giorno,
tornerà dovizioso.
Quanto più s’avanza nel piano,
il suo occhio si ritira,
disgustato e stanco, da quell’ampiezza uniforme;
l’aria gli par gravosa e morta;
s’inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose;
le case aggiunte a case,
le strade che sboccano nelle strade, pare che levino il respiro;
e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa,
con desiderio inquieto, al campicello del suo paese,
alla casuccia a cui ha già messi gli occhi addosso, da gran tempo,
e che comprerà, tornado ricco a’ suoi monti.
- verso il 1800 o su di li - Manzoni Alessandro | | | | | | | | Ancora una cosa Commenta Vedi solo questo argomento
Tutto non sciolto, inestricabile - dice. Conoscenze sparse accumulate,
codici, leggi, archivi, carte d'identità, libri -
Chi sei? chi sono? dove e quando?
fino a quando e perché? Nessuno risponde. Tuttavia
dici ancora "buongiorno", "buonanotte", mentre nel vecchio caffè,
dietro i vetri appannati, scorgi
i due marinai in pensione che giocano a scacchi.
Sul tavolino accanto, vuoto, è posata una rosa rossa.
Ghiannis Ritsos | | | | | | | | una "bella giornata" Commenta Vedi solo questo argomento
una "bella giornata"
niente è successo
e niente doveva succedere
il vento ha agitato le foglie
che non sono cadute
la barca all'ormeggio non è uscita
e la pioggia è caduta
sull'erba noncurante
tutto era pieno
anche il bicchiere vuoto.
Maureen N. McLane | | | | | | | | Luna piena Commenta Vedi solo questo argomento
Non più trono di una dea che preghiamo,
non più la bolla di sapone in cui vive
l'omino che ruzzola delle fiabe dell'infanzia,
L'enfatica luna ascende -
la brillante sfida agli esperti di razzi,
la bianca speranza degli uomini delle comunicazioni.
Alcuni che amo e che son morti
sorvegliavano la luna e sapevano i suoi usi;
piantavano sementi, si tagliavano i capelli,
Si foravano gli orecchi per cerchi d'oro di orecchini
secondo che la luna consigliava.
Essa splende stanotte sulle loro tombe.
E bruciava nel giardino dei Getsemani
la sua luce resa santa dalle lacrime abbaglianti
con cui si mescolava.
E diffuse il suo fulgore sul sentiero d'esilio
di Colui che era Il Leggiadro,
quella luce resa santa dalla sua Santità.
Già ora una meta ambita e domani forse
base militare, un livido settore,
la luna piena sovrasta l'oscurità ansiosa. Robert E. HAYDEN | | | | | | | | Sommossa per l´integrazione della scuola Commenta Vedi solo questo argomento
Per pura concessione intellettuale: Io Robert E. Hayden sono nato a Detroit nel 1913, fui docente di lingua Inglese alla Fisk University; di origini Afroamericane - Poeta -. Il testo "musicale" lo scrissi all'inizio degli anni '60 del secolo scorso, ispirato dagli urti di vomito causati del comportamento tenuto dalla parte civile degli Stati Uniti in relazione a manifestazioni pacifiste sorte per chiedere l'integrazione paritaria scolastica della popolazione di colore o se per lei è più consono dei negri.
GoodNight Mister Robert E. HAYDEN | | | | | | | | Sommossa per l´integrazione della scuola Commenta Vedi solo questo argomento
'sto Hayden qui non faceva mica musica ?
sarebbe stato meglio continuasse con quella perché sto poema l'è scarsino Scarlatti | | | | | | | | Sommossa per l´integrazione della scuola Commenta Vedi solo questo argomento
Non ho parole, non ho parole per questo.
Osceno, inumano, vile -
Oh, nessuna di queste, nessuna di queste basterà.
Esse zoppicano, vacillano,
mentre cittadini timorati di Dio
con Bibbie, insulti e sassi
avanzano su un bimbo che piange.
Oltraggioso, crudele - no;
questi sono piagnucoli perduti
nel clamore della folla.
Oh Musa, siimi amica ora
ch'io possa trovar sollievo
da intollerabile silenzio. Robert E. HAYDEN | | | | | | | | I giovani, seconda facciata Commenta Vedi solo questo argomento
In calzoni aderenti, camicie aderenti,
Stirata o schiacciata,
La giovinezza ferisce.
Compressa, prorompente,
La carne canta
E cela il dubbio
In anche nervose, sguardo scattante,
Rossetto aggressivo,
Pose di sfida.
Indossata, o smessa,
La giovinezza ferisce. Ed ecco
Se n'è andata.
(1965) James A. Emanuel | | | | | | | | Perché - poesia ! Commenta Vedi solo questo argomento
Perché guidi con il telefonino in mano ?
Perché guidi con il telefonino e la birra in mano ?
Perché guidi con in mano il conogelato appena acquistato ?
Perché butti qualsiasi cosa per terrà ?
Perché lasci bottiglie vuote sui davanzali altrui ?
Perché non raccogli quello che lascia il tuo cane ?
Perché butti i mozziconi di sigaretta ovunque ?
Perché riempi i cestini pubblici della spazzatura con il sacchetto di casa ?
Perché lasci vicino ai cassonetti degli indumenti qualsiasi tipo di rifiuto ?
Perché fai scendere tuo figlio dalla macchina sul lato strada quando il lato marciapiede è libero ?
Perché ti fermi in doppia fila per scaricare tuo figlio a scuola ?
Perché ti fermi in doppia fila con il pullman a caricare alunni ?
Perché parcheggi in curva, sulle strisce ?
Perché i vigili non 'fanno cassa' con chi se lo merita ?
Perché parcheggi in piazza e non ti rimuovono l'auto ?
Perché ?
Dubbius | | | | |
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