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I due arrivarono sul posto poco prima del tramonto e Bon condusse Coyote in un vecchio teatro abbandonato. IL portone scricchiolante era socchiuso e con una leggera spinta l’ investigatore lo aprì.
- Perché entriamo qua dentro ?
Chiese Coyote preoccupato.
- Adesso vedrai.
I due avanzarono su di un pavimento completamente polveroso, sul quale risaltavano le impronte forse dell’ unica persona che era entrata lì negli ultimi anni.
Raggiunsero la zona del retropalco, dove vi erano decine di custodie di strumenti accatastate l’ una sull’ altra.
- E’ qui che Macula veniva a dormire.
Disse Bon a Coyote.
Coyote, che era di origine Navajos, era un esperto lettore di impronte e così si mise subito ad esaminare quelle sul pavimento.
- Cosa leggi Sergente ?
Chiese con ansia Bon.
- E’ il nostro uomo. Vedi….il suo modo di camminare denota che un tempo è stato un calciatore. Guarda…..come appoggia il tacco del piede destro più del sinistro….
- Perfetto ! Sei un vero segugio delle impronte…..
- Tutto merito di mio nonno “ cespuglio potato “……
- Ah….che strano nome…..
- Quando ancora era in fasce, cadde dalle braccia della madre in folto cespuglio…..e per recuperarlo i guerrieri del villaggio dovettero tagliare quasi tutti i rami….Da allora lo chiamarono così : “ cespuglio potato “…..
- Ah! Una vera storia indiana…..A farci un libro si potrebbe fare una fortuna !
- Adesso stammi dietro Billy, cercheremo di seguire le impronte anche fuori dal teatro.
Usciti dall’ edificio, Coyote continuò a seguire a carponi le impronte di Petrescu anche sull’ asfalto, mentre Bon poco più dietro, si mangiava invece un pacchetto di pop – corn. Quando il buio della notte, cominciò ad impedire la lettura delle orme,
i due si trovarono di fronte ad un cancello di ferro. Bon lo aprì. La falce della luna illuminò un piccolo ed ombroso cimitero. Sembrava quasi che il vento lo avesse soffiato in quel luogo dalla lontana New Orleans, visto che era costruito secondo le usanze tipiche della Louisiana.
Le lapidi screpolate e ricoperte di umido muschio mettevano i brividi ai nostri due eroi e in quell’ atmosfera surreale, Bon si mise a fischiettare “ Gloomy Sunday “,
canzone della sua amata Billie Holiday.
- Cosa fai, fischi ?
Gli domandò perplesso Coyote.
- Questo luogo ispira la mia indole jazz….
- Ah !….Ma dico….questo cimitero non ti mette paura ?
- No, mi ispira….
….E si rimise a fischiettare tranquillo. Improvvisamente, una tomba si aprì e…..
uscì fuori un bianco cadavere. Coyote rimase paralizzato dal terrore. Bon continuò invece a fischiare. IL morto domandò :
- Ha per caso visto il mio vicino di tomba ? Avevamo un appuntamento ma….non lo vedo….
Bon rispose rilassato.
- Mi spiace non poterla aiutare….ma siamo appena arrivati…..E tu Coyote, hai visto qualcosa ?
Coyote tremante nemmeno gli rispose. Bon si rivolse allora al morto.
- Lei che è di queste parti……ha per caso visto dei movimenti strani ?
- Movimenti no……ma sento spesso dei mugugni provenire da laggiù….
- Ah….grazie….allora andiamo a vedere subito…..Lei sta qui o va via ?
- Mi sa tanto che devo restare qui….
- Bravo…..bravo….faccia il suo dovere di morto….
- Ha ragione, il Paradiso bisogna guadagnarselo non solo da vivi….se lo ricordi…
Bon si rivolse ancora a Coyote.
- Hai visto…..il nostro amico è una brava persona…..non c’ è niente da temere.
Coyote era talmente spaventato che i denti gli picchiettavano come se fossero provvisti di vita propria. Dopo aver salutato, il morto rientrò nella tomba.
Bon fece sedere Coyote sotto shock e si diresse verso il luogo indicatogli. Raggiunse una cappelletta e si mise a scendere le scale che portavano verso il basso. Raggiunto il fondo, venne completamente avvolto dal buio. Udì però chiaramente i mugugni di cui aveva parlato il morto. Accese un fiammifero e vide Petrescu legato con un fil di ferro, imbavagliato e gettato in un angolo di quell’ inquietante luogo. Notò che su una tomba era posta una lampada e così si affrettò ad accenderla, dopo di che tolse il bavaglio a Petrescu e lo liberò. IL vecchio cadde a terra sfinito.
- Non mangio da una settimana……ho una fame incredibile…..
- Se vuole ho qui un mezzo pacchetto di pop- corn…..
Petrescu glielo strappò di mano e mangiò anche la carta.
- IL mio padrone è un demonio ! E’ stato lui a legarmi. Voleva farmi morire di fame.
Dopo tutto quello che ho fatto per lui in questi anni…..Da quando ha i denti nuovi, io sono solo un peso per lui, mi ha detto che non ero nemmeno degno di essere morsicato. IL mio vecchio sangue lo disgusta…..
-Tutto sommato è ciò che si merita….così impara ad aiutare un vampiro…..
-Quando l’ ho conosciuto io, gli mancava un dente ed era un povero diavolo come me, un vagabondo senza una casa e senza nessuno…..ma adesso che ha riacquistato i denti, è diventato un qualcosa di terribile : una vera macchina di morte!
All’ improvviso si udirono dei passi sulle scale. Petrescu si nascose dietro a Bon.
- E’ lui, viene per morderci !
Era invece Coyote, che aveva i denti ancora picchiettanti e lo sguardo allucinato.
I due tirarono un sospiro di sollievo. Petrescu prese Bon per una mano e lo trascinò verso una tomba aperta.
- Guardi qua ! Prima si accontentava di dormire in una vecchia custodia di sax, adesso invece riposa in una bara d’ avorio con le maniglie di platino. Di giorno ha anche il condizionatore per quando fa caldo…..
- Condizionatore ?
Ripeté Bon tra sé.
- Che cos’ è ?
- Ah….non lo so io…..
Si udirono altri passi leggeri ed i tre si abbracciarono impauriti.
- Questo è lui !
Sussurrò terrorizzato Petrescu.
Apparve invece il volto barbuto di Assuntina. IL già iperteso Coyote a quella vista si lasciò sfuggire un urlo tremendo.
- Aaaahhhh !!!
…..E fuggì via nella notte. La giovane ragazza, ricoperta di veli, si mise a danzare in quel loculo di morte. Per assecondarla Bon danzò con lei ed a quella vista Petrescu, già molto debole, svenne del tutto. I due danzarono per alcuni minuti, dopo di che vennero d’ improvviso sorpresi dalla mostruosa apparizione di Macula, che li fissava dalla scala coi suoi gelidi occhi e la bocca gocciolante di sangue.
- Grrrr….
Ringhiò Macula.
Bon spinse via Assuntina come se fosse un sacco vuoto e contemporaneamente sfoderò la sua 38 a tripla canna, facendo fuoco a raffica. IL vampiro si trasformò in pipistrello e volò fuori, mentre i calcinacci dal soffitto cadevano e rotolavano per le scale. Bon lo inseguì nel fumo, ritornando così nel cimitero. Una volta fuori, iniziò la caccia al pipistrello. Bon sparava saltando da una tomba all’ altra ma il pipistrello schivava le pallottole con grande agilità. Continuarono così per alcuni minuti, fino a quando Bon stramazzò a terra sfinito ed ansimante. IL pipistrello gli planò accanto, riacquistando sembianze da vampiro.
- Siamo alla resa dei conti….
Disse gelidamente Macula.
- Ho sete…..
Rispose Bon.
Afferrò il vaso di fiori di una tomba e ne bevve avidamente il contenuto. Macula restò letteralmente disgustato.
- Ma che schifo ! Quest’ uomo è un vero maiale !
Intanto Bon si era dissetato.
- Aaahhh…..almeno io bevo l’ acqua, non il sangue degli altri….
Al cimitero intanto, erano arrivati i primi curiosi attirati dagli spari e le sirene della Polizia si udivano in lontananza.
- Ora devo scappare ma…..prima della prossima alba berrò il tuo sangue…..
- La tua bara per questo giorno è sotto sequestro. Ti toccherà andare a dormire da un’ altra parte.
- Metterò in conto anche questa….e tratta bene la mia donna…
- Donna ? Ha ha ha…..
Dopo aver lanciato a Bon un’ occhiataccia infernale, Macula mutò in pipistrello e volò via. Con arroganza Bon si mise a cacciar via i curiosi.
- Via ! Questo non è un cinema all’ aperto !
Sopraggiunsero in quel mentre due volanti della Polizia, dalle quali scesero alcuni agenti indaffarati.
- Ragazzi, è qui !
Urlò Bon.
Sulla seconda volante, c’ era disteso Coyote, impaurito e coi denti che ancora gli picchiettavano. Bon condusse alcuni poliziotti nella cripta e lì trovarono Petrescu che giaceva a terra svenuto. Di Assuntina però non vi era traccia….
- Oltre a questo vecchio, c’ era anche una ragazza barbuta. Bisogna trovarla.
Gli agenti si guardarono in faccia increduli. Nel frattempo uno di loro, aveva trovato un piccolo sentiero che portava fuori dal cimitero. Ora Assuntina poteva essere ovunque. Gli era sfuggita di nuovo. Installarono allora dei riflettori, che illuminarono un cimitero completamente devastato dai colpi di Bon. A quel punto i curiosi, vedendo i riflettori, pensarono che stesse per iniziare uno spettacolo di musica macabro – jazz…..Alcuni cominciarono ad applaudire, invocando l’ uscita della star.
I poliziotti cercarono di placare quell’ improvvisato pubblico con urla e colpi sparati in aria ma…..la folla aumentava e prendeva sempre più entusiasmo.
- Che splendida coreografia !
Stava urlando una vecchietta di origine Senegalese.
- Fuori ! Fuori ! Fuori ! Vogliamo la star…..
Gridavano tutti gli altri.
- Ora basta !!
Gridavano gli agenti. In questo caos improvvisato, dalla solita tomba uscì fuori il bianco cadavere incollerito.
- Allora ! Mi lasciate riposare in pace o no !
Seguì un silenzio di…tomba. Dopo alcuni secondi, sia il “ pubblico “ che i poliziotti, si misero ad urlare terrorizzati, fuggendo via a gambe levate.
- Aaaaahhh !!! Oddio !!!
In un attimo il cimitero fu deserto.
- Non c’ è più rispetto neanche per i morti !
Sentenziò il bianco cadavere prima di rientrare nella sua tomba. Bon era lì, solo e col vento che gli fischiava attraverso il cappello. Raccolse un crisantemo da un vaso e lo posò sulla tomba del bianco cadavere.
- Per te amico…..e scusa…..
Sentendosi braccato dagli uomini di Lupara, Bon decise di non tornare a casa ma di andare a dormire dal suo carissimo amico, l’ avvocato Mortimer Mars. Infatti si presentò, alla bellezza delle tre di notte, al cancello dell’ amico, sicuro della sua ospitalità. Suonò sei volte il campanello, dopo di che stufatosi, decise di scavalcare il muro di cinta.
- Starà dormendo…..
Pensò.
- Gli farò una bella sorpresa…..
Una volta nel cortile, notò la luce del soggiorno accesa.
- Ma come ?
Pensò di nuovo.
- E’ in casa sveglio e non mi apre ? Che sia prigioniero di qualche ladro ?
Sfoderò allora la 38 a tripla canna e fece irruzione sfasciando la porta. Nel salottino c’ era un sorpreso Mortimer, inginocchiato davanti alla sua ex ragazza, la quale finalmente era da lui tornata. Stava dichiarandole tutto il suo amore ma…..in quel momento si bloccò, colto da una semi paralisi facciale.
- Fermi tutti e alto le mani !
Urlò Bon rotolando sul pavimento secondo la tecnica d’ incursione dei Marines.
- Aaaaahhhhh !!
Urlò la ragazza terrorizzata, che subito fuggì infrangendo una vetrata e poi, dopo essere caduta per un piano, una volta atterrata sul prato sottostante corse via zoppicando.
- Aiuto i ladri !!
Nella stanza intanto, Mortimer emetteva con la sua bocca storta e semi chiusa, solo dei suoni gutturali ed incomprensibili. Bon si rialzò fiero.
- Che ti stava facendo quella ?
Gli occhi di Mortimer lanciavano fiammate d’ odio. La collera era talmente forte che le sue mascelle vinsero la paralisi e si sbloccarono.
- C’ era una sola probabilità su un miliardo, che qualcuno mi rovinasse questo splendido momento !! Tu non sei un uomo ! Tu sei un impermeabile animato !
Sotto quel cappello c’ è solo aria e….tu non sei mio amico !
- Ma cosa dici…..ti ho salvato….ti teneva prigioniero ! Altrimenti perché non hai risposto al campanello ?
- Maledetto imbranato ! Avevo addirittura tagliato i fili per non esser disturbato!
Mi viene voglia di spararti, di annegarti nella fontana del giardino…..
- Iuuoooaaahh…….
Gli rispose un assonnato Bon.
- Ne riparliamo domani…..vado su a dormire….
- Questa volta no ! Ti porto subito in tribunale….anzi no direttamente in prigione ! La vedi quella porta sfasciata !? La vedi quella finestra distrutta !?
Li vedi i vetri dappertutto !?
- Li vedo….li vedo….ma….chi era quella ragazza allora ?
- Era il grande amore della mia vita……è lei che mi ha donato il cavallino di vetro…..che tu hai rotto !
- Non mi è sembrata tanto bella……ti piace sul serio ?
- Questo è troppo…..anche per un uomo equilibrato come me !
Con un balzo felino, Mortimer salì sulla scala ed aggredì Bon. I due rotolarono di sotto e subito dopo la casa piombò nel silenzio più assoluto. IL mattino seguente, Bon si svegliò con la faccia sotto l’ ascella di Mortimer…..
- Che fine avrà fatto il mio cappello ?
Si scrollò Mortimer di dosso e questi svegliandosi sussurrò :
- Fidelia……non te ne andare…..lui non è mio amico…..torna da me ….
…ci sposeremo….
Bon raccolse il cappello tra le macerie del salottino e poi guardò con pena il suo amico.
- Poveraccio !
Esclamò.
Poi uscì, cercando di riconcentrarsi su quanto era accaduto quella notte al cimitero.
Decise che la cosa prioritaria, per ora, era di farsi un buon whisky…..
Fine quinta parte
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